Love, Again

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In Love, Again Hyeon-woo (Kwon Sang-woo) e Seon-yeong (Lee Jung-hyun) celebrano il loro divorzio dopo tre anni di matrimonio naufragato. Tuttavia, se da un lato Hyeon-woo è entusiasta di iniziare la sua nuova vita da single, dall’altro Seon-yeong non è pronta a vivere da sola. E così approfitta di ogni occasione per chiamare Hyeon-woo, che accorre da lei per assisterla.

Fin quando Hyeon-woo le fa intendere chiaramente che la loro storia è finita e Seon-yeong incontra Sang-cheol (Lee Jong-hyuk). Quest’ultimo la corteggia dopo averle salvato la vita, e il caso vuole che sia anche una vecchia conoscenza di Hyeon-woo, che lo aiuta a conquistare la donna che a Sang-cheol interessa, senza sapere che si tratta di Seon-yeong.

Titolo Originale
두번할까요 (du-beon halkka-yo)

Genere
Commedia, Romantico

Regia e Sceneggiatura
Park Yong-jib

Interpreti
Kwon Sang-woo, Lee Jung-hyun, Lee Jong-hyuk, Sung Dong-il, Jung Sang-hoon, Kim Hyun-sook, Park Kyung-hye, Koo Seong-hwan, Jeon So-min, Hong Geun-taek, Han Kyung-hyun, Han Ah-reum

Corea del Sud, 2019, 112′

Love, Again è una commedia romantica su una coppia scoppiata, ma che neanche un finto triangolo riesce a scalfire.

All’inizio non ci è dato sapere il motivo per cui i due protagonisti abbiano deciso addirittura di dare una cerimonia per il loro divorzio. Litigi, incomprensioni, incompatibilità, fatto sta che dopo aver messo nero su bianco il loro addio sembrano più uniti di prima.

Nonostante Hyeon-woo cerchi di lasciarsi alle spalle la storia con Seon-yeong, non può che provare, se non gelosia, almeno nostalgia e rimpianto nei confronti del suo rapporto con la ex. Tanto che alla fine reagisce con la più classica delle scenate, interrompendo un matrimonio che per fortuna strappa un sorriso per la sua peculiarità, ma che sancisce quanto sia debole il rapporto di Seon-yeong con Sang-cheol, che mai si dimostra essere un rivale temibile.

Anche perché, come ci tiene a sottolineare Seon-yeong, l’elemento di disturbo nel loro rapporto non è il veterinario ma loro stessi, che devono prima imparare a stare bene da soli e poi, se tutto va bene, vivere insieme, ma non per riempire i vuoti delle loro solitudini.

Park Yong-jib cerca di compensare una trama debole e uno sviluppo narrativo all’acqua di rose con continue gag, che però non sortiscono sempre chissà quale effetto. Almeno evitano il melodramma, tipico di produzioni del genere, mantenendo sempre un tono leggero.

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Pubblicato il 13/08/2023 da KoreanWorld.it