


In The 12th Suspect il detective Gi-chae (Kim Sang-kyung) entra in una sala da tè per indagare sull’omicidio dello scrittore Baek Doo-hwan (Nam Sung-jin). Nessuno dei clienti presenti nel locale è esente da sospetti. Ma la verità viene a galla solo quando Gi-chae rivela di essere un sergente pronto a usare le maniere forti pur di stanare comunisti.

Titolo Originale
열두 번째 용의자 (yeol-du beon-jjae yong-eui-ja)
Genere
Noir
Regia e Sceneggiatura
Ko Myoung-sung
Interpreti
Kim Sang-kyung, Heo Sung-tae, Park Sun-young, Kim Dong-young, Jang Won-young, Jung Ji-soon, Kim Ji-hoon-IV, Nam Yeon-woo, Kim Hee-sang, Na Do-yul, Han Ji-an, Nam Sung-jin
Corea del Sud, 2019, 102′

Noir dalla messa in scena teatrale, The 12th Suspect racconta l’immediato dopoguerra, in cui ci si può salvare la pelle solo attraverso la codardia
Non è un caso che chi sopravviva sia proprio colui che l’eroina Yoo-jeong (Han Ji-an) accusa (in tono scherzoso) di vigliaccheria. Dopotutto non ci sono alternative alla resa, così come non c’erano state in passato alternative al collaborazionismo con i comunisti del Nord. Tuttavia il patriottismo nazionalista e totalitarista non fa sconti. Non giustifica chi lotta per restare vivo, se tale lotta implica il tradimento, seppure formale e non sostanziale.
In The 12th Suspect la sala da tè è il luogo in cui si svolge prevalentemente l’azione. Artisti mossi da intenti nobili e meno lo frequentano innestandosi nel classico schema del whodunit. E a delinearlo è lo stesso detective, che in seguito, gettata la maschera, abbandona il giallo per abbracciare il puro terrorismo ideologico.
Interessante il convogliare diversi temi storici, dalla lotta per l’Indipendenza dal colonialismo giapponese alla Guerra di Corea, in cui tutti i personaggi sono coinvolti in dinamiche vendicative. Tuttavia, la storia la governa cinicamente chi vince, seppur attraverso una guerra per procura. Mentre chi vuole costruire la propria patria, soccombe inesorabilmente.
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Pubblicato il 20/03/2022 da KoreanWorld.it
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