




Lui, Minki Seo, è un disoccupato che trascorre le proprie giornate leggendo libri usati e badando alla propria bambina in attesa di una riassunzione. È sposato con…

lei, Bora Choi, direttrice di un istituto di Inglese, che lo tradisce con…

l’altro, Il Boem Kim, sua vecchia fiamma.



La vita va sempre nella direzione indicata dai romanzi rosa?
Happy End è l’opera prima (e finora unica) del regista Jung Ji-woo . L’intreccio suggerisce inevitabilmente una classica struttura a triangolo di passione, dolore e vendetta, ma le situazioni sono così realistiche che non si può fare a meno di provare un certo grado di compartecipazione. Tutto grazie anche alla solidità delle interpretazioni.
Choi Min-sik (Oldboy, Failan) riesce ad essere al contempo tenero, apatico, malinconico, depresso, disperato (emozioni che sa trasmettere come pochi altri) fino a saper nascondere ogni espressione in una freddezza a dir poco chirurgica.
Jeon Do-yeon (Untold Scandal) alterna con naturalezza camaleontica i suoi molteplici ruoli di moglie, madre, amante e donna in carriera.
Ju Jin-mo (Musa, Real Fiction, Wanee & Junah) partecipa più con il suo corpo che con una interpretazione comunque non indispensabile alla caratterizzazione di un personaggio stregato da un amore impossibile.Le scene di sesso, poche ma efficaci, non si riducono assolutamente ad una sterile rappresentazione voyeuristica dell’adulterio ma si rivelano bensì diegetiche alle condizioni esistenziali dei protagonisti, ansiosi e disperati nell’agognare una gioventù perduta (Bora) e un rimedio alla solitudine (Il-boem) e per nulla intenti a lasciare che i ricordi soffochino nei rimpianti.
Ma Happy End offre anche altri spunti di interesse, perché, come nel caso di “La moglie dell’ avvocato” del regista Im Sang-soo, prodotto quattro anni dopo, rivolge la propria attenzione alla disintegrazione della struttura patriarcale della famiglia coreana contemporanea, e al cambiamento dei ruoli tra uomini, che perdono i loro punti di riferimento e donne, sempre più emancipate.
Durante la visione del film vi verrà facile compatire tutti i protagonisti o comunque comprendere le loro scelte e farvi coinvolgere nelle loro vicissitudini. Forse non riuscirete a biasimare neanche l’atto più condannabile, tanto viene giustificato da un’ immedesimazione nei personaggi che il regista sa creare appieno, mostrandoceli nella loro umanità colma di difetti e desideri impossibili di happy end, che ognuno vorrebbe conseguire, ma che nessuno può ottenere.



Versione
ASE / WAF
Titolo Originale
해피엔드 (Hae-pi En-deu)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Jung Ji-woo
Produttore
Lee Eun
Montaggio
Kim Hyun, Kim Yong-soo
Fotografia
Kim Woo-Hyung
Luci
Park Hyun-won
Scenografia
Kim San-mahn
Effetti Sonori
Kim Seok-won
Musica
Cho Young-wook, Kim Kyu-yang
Interpreti
Choi Min-sik, Jeon Do-yeon,
Ju Jin-mo, Hwang Mi-sun,
Hyun Joo, Yae-In Huh
Corea del Sud, 1999, 99’




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Pubblicato il 30/04/2020 da KoreanWorld.it
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