



Su-hyun, schiava della sua ordinaria e triplice vita di figlia (il padre ammalato), moglie (il marito architetto, perennemente assente) e madre (ha un figlio di 10 anni), si trova a dover aiutare il fidanzato della sorella – negli Stati Uniti per lavoro – nella ricerca di casa e mobilio, in vista dell’imminente matrimonio. U-in, più giovane di lei, eppure con una vita ben più intensa alle spalle, entra nella sua esistenza con la forza dei silenzi e di uno sguardo enigmatico. Prima in punta di piedi, poi sempre più drammaticamente, tra loro nascerà l’amore.
Stefano Locati (www.asiaexpress.it)


Una storia fragile, risicata, fatta di pochi dialoghi, pochi luoghi ricorrenti, pochi personaggi – se non ai margini, quasi un altro mondo. E J-young, al suo esordio nel lungometraggio, gioca per sottrazione, puntando tutto sulla raffinatezza delle interpretazioni e l’eleganza degli ambienti. Nonostante l’impegno profuso, non può che risultarne una pellicola difficilmente giustificabile nelle velleità intellettuali, pretenzioso, distaccata sul versante dei sentimenti – che tiene le emozioni in vista, ma lontane, quasi abbia paura di abbandonarvisi. Certo non mancano le intuizioni vincenti, sia sul piano tecnico (di particolare importanza i suoni, o la loro assenza) che narrativo (la festa dai parenti del marito, dove nessuno nota la fuga-e-ritorno di Su-hyun); ad essere assente è semmai il coraggio di una visione più personale. Non c’è empatia con i protagonisti, che rimangono – seppur sovraesposti – figure sfocate e anonime, semplici volti sofferenti. Beninteso, nulla a che vedere con deficienze attoriali. Lee Mi-sook conferma le doti drammatiche – il suo dolore quasi percepibile. Lee Jeong-jae, espressione simpatica e corrucciata al contempo, continua la sua ascesa (è dall’esordio nel 1994 con The Young Man che riscuote consensi, e non pare aver sbagliato un colpo, da City of the Rising Sun ai più recenti Last Witness o Over the Rainbow). Piccola parte per la debuttante Kim Min, destinata alla spola tra Hong Kong (The Accidental Spy) e Giappone (Go).
Stefano Locati (www.asiaexpress.it)


Versione
jung.sa-lymdg
Titolo Originale
정사 (Jung sa)
Genere
Drammatico
Regia
Lee Je-yong
Sceneggiatura
Kim Dae-woo
Fotografia
Kim Yung-chul
Montaggio
Ham Sung-won
Musica
Cho Sung-woo
Interpreti
Lee Mi-sook, Lee Jung-jae,
Kim Min, Song Yung-chang,
Lee Yung-ran, Jeong Kyun-sun,
Kim Dong-ho
Produttore
Oh Jung-wan, Lee Se-ho
Produzione e Distribuzione
Nine Films
Corea del Sud, 1998, 108’


Buona Visione



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Pubblicato il 30/04/2020 da KoreanWorld.it
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