


In Family Affair, Kyeong-hwan (Tae In-ho), un fotografo di Jinju, riceve una lettera dalla madre (Kim Mi-kyung), che lo informa di essere ricoverata in un ospedale a Paju. Insieme alla sorella maggiore Mi-jeong (Jang Hye-jin), alla nipote Gyoo-rim (Kim Jin-young) e al fratello minore Jae-yoon (Lee Ga-sub), parte per Paju. Nel frattempo, sua moglie (Lee Sang-hee) aspetta un bambino. Mentre il padre (Ko In-beom), anch’egli ricoverato in un ospedale, mostra i primi segni di demenza senile.

Titolo Originale
니나 내나 (ni-na nae-na)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Lee Dong-eun
Interpreti
Jang Hye-jin, Tae In-ho, Lee Ga-sub, Kim Jin-young, Ko In-beom, Kim Mi-kyung, Lee Jong-won, Lee Hyo-je, Han Byul, Kim Jong-goo, Lee Soo-mi, Lee Sang-hee
Corea del Sud, 2018, 102′

FAmily Affair, Il film corale di Lee Dong-eun, già regista di In Between Seasons e Mothers, è un road movie familiare che attraversa la Corea da Sud a Nord, in un viaggio che è soprattutto un percorso di riconciliazione con il proprio passato.
La famiglia di Mi-jeong, interpretata da Jang Hye-jin, una delle protagoniste di Parasite, ha dovuto subire due gravi perdite. Il fratello minore Soo-wan (Lee Jong-won) è morto in un incidente su un impianto sciistico. Mentre la madre Kyeong-sook li ha abbandonati per costruirsi una nuova vita il più lontano possibile dall’ex marito. Come se non bastasse, ogni singolo componente della famiglia ha i suoi piccoli grandi problemi a cui dover far fronte.
A cominciare dal pater familias, che si sente in colpa per la morte del figlio. E per non prendersela con sé stesso, rivolge la sua rabbia sul primo che gli capita a tiro, un semplice ragazzo che reagisce di conseguenza. Anche Kyeong-hwan ha i suoi grattacapi, con un figlio in arrivo, un lavoro da inventare e una scappatella momentaneamente perdonata. Per non parlare di Jae-yoon, ai ferri corti con il suo ragazzo e costretto a nascondere ai familiari la propria omosessualità. Mentre Mi-jeong, lasciata dal marito e con un lavoro precario, si rifugia in uno sciamanesimo di cui non può far parte, per tenere unita una famiglia sempre più disgregata. Inoltre, sua figlia Gyoo-rim le spilla soldi per poter andare a trovare il padre in Canada a sua insaputa.
Il viaggio diventa l’occasione per confrontarsi e conoscersi meglio, per sfogarsi e comprendersi, per rivelare verità scomode e scoprirne nuove formative.
Come ad esempio il senso di responsabilità di essere un buon padre di famiglia di Kyeong-hwan, che non vuole commettere gli stessi errori del padre. O come l’outing di Jae-yoon, che complice un padre mentalmente assente e una madre fisicamente assente, riesce a liberarlo da una vita sentimentale clandestina. Infine serve per mettere in discussione il risentimento nei confronti di una madre che li ha sì abbandonati, ma mai dimenticati. A testimoniare ciò è il nome che la madre ha dato al proprio locale, intitolato al figlio defunto affinché la gente che lo conosceva, passando di lì potesse ricordarlo.
Anche Mi-jeong, dapprima rancorosa verso la madre, che per rimproverare il padre faceva sempre il suo nome (In Corea si usa nominare il proprio coniuge in relazione al figlio maggiore, per cui ad esempio “Man-gil” diventa “papà di Mi-jeong”), riesce a perdonarla e a mantenere unita e serena la propria famiglia senza bisogno di esorcismi o riti sciamanici.
Pubblicato il 20/11/2020 da KoreanWorld.it
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