


In A Boy and Sungreen, Bo-hee (Ahn Ji-ho) scopre che sua madre (Shin Dong-mi) esce con un uomo. E ciò lo disturba a tal punto da scappare via di casa per farsi ospitare a casa della sorellastra Nam-hee (Kim So-ra). Lì scopre che Nam-hee in realtà è sua cugina e che suo padre, in merito al quale gli è sempre stato raccontato che fosse morto in un incidente, forse è ancora vivo. Conseguentemente Bo-hee si avventura alla ricerca del padre insieme all’amica del cuore Nok-yang (Kim Joo-ah).

Titolo Originale
보희와 녹양 (bo-hee-wa nok-yang)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Ahn Ju-young
Interpreti
Ahn Ji-ho, Kim Joo-ah, Seo Hyun-woo, Shin Dong-mi, Kim Hyun-bin, Kim So-ra, Jang Joon-hwi, Min Kyung-jin, Jung Seung-gil, Lee Hae-young
Corea del Sud, 2018, 99′

A Boy and Sungreen, ovvero Bo-hee e Nok-yang, due quattordicenni nati lo stesso giorno e amici per la pelle.
Entrambi sono cresciuti senza figure di genere di riferimento. Bo-hee infatti non ha più un padre, come Nok-yang, letteralmente “Sole Verde”, non ha più una madre. A dispetto del titolo, il film di Ahn Ju-young, come il documentario della stessa Nok-yang, ruotano principalmente attorno a Bo-hee, un ragazzo sensibile e fragile, il cui omofono non a caso è “femminuccia”.
Il fatto che la madre possa avergli mentito, facendogli credere che il padre fosse morto, quando in realtà è vivo e vegeto, insinua nel ragazzo il dubbio che la causa dell’abbandono del genitore sia proprio egli stesso. E il tema portante del film diventa così il percorso di Bo-hee verso la liberazione dal proprio senso di colpa. È singolare che questo inconscio senso di colpa non lo covi invece Nok-yang, la cui nascita causò la morte della madre.
Ironicamente, la figura paterna che agogna, Bo-hee la trova quasi senza accorgersene durante il suo percorso di ricerca. Infatti, il personaggio del barista Seong-wook (Seo Hyun-woo) passa col tempo dall’essere il ragazzo pigro e svogliato della sorella/cugina all’essere il solerte fratello maggiore, la cui funzione si dimostra essere ancor più importante di quella di mero surrogato della figura paterna.
Circondato dall’affetto dei suoi cari, nuove o antiche conoscenze che siano, e finalmente libero di nuotare senza affogare nel suo senso di colpa che si rivela infondato, Bo-hee si congeda con un abbraccio simbolico dal fantasma del padre ed è pronto a voltare pagina.
Pubblicato il 21/11/2020 da KoreanWorld.it
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.