


In un quartiere povero di Seul, gli abitanti vivono insieme in armonia nonostante le condizioni di vita precarie. Myeong-suk (Kim Bo-yeon), che vive nel quartiere, indossa sempre un guanto nero a causa di un’ustione. Ha cresciuto da sola suo figlio Jun-il (Cheon Dong-seok), ma appena sposa un teppista di nome Tae-sub (Kim Hee-ra), si ritrova a dover mantenere anche lui. Jun-il, che non ha mai conosciuto il suo vero padre, si mette sempre nei guai per un senso di rivalsa. Poi un giorno, Ju-seok (Ahn Sung-ki), il padre di Jun-il, torna nella sua vita. Ju-seok è un tassista, ma nel passato si guadagnava da vivere facendo il borseggiatore. Per questa ragione, finì in galera addirittura 3 volte, lasciando Myeong-suk da sola, subito dopo il loro matrimonio. Myeong-suk lo aspettò più e più volte, ma lui continuò ad essere mandato in prigione e lei arrivò al punto di non farcela più ad aspettarlo. Ju-seok ricorda a Myeong-suk che è lui il vero padre di Jun-il, e le chiede di ritornare insieme, ma Myeong-suk, pur amando ancora Ju-seok, preferisce accettare il suo destino per non essere ferita di nuovo.

Titolo Originale
꼬방동네 사람들 (Ggobangdongne saramdeul)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Bae Chang-ho
Soggetto
Lee Dong-Cheol
Interpreti
Kim Bo-yeon, Ahn Sung-ki,
Kim Hui-ra, Kim Hyeong-ja
Corea del Sud, 1982, 108′
Altri film di Bae Chang-ho presenti su KoreanWorld:
Hwang Jin-yi
My Heart
Last Witness

“Il film d’esordio di Bae Chang-ho, che mette in mostra la sua sottile abilità registica nel ritrarre vividamente le baraccopoli delle periferie di Seul e che si caratterizza per un’interpretazione appassionata di Kim Bo-yeon”
People of Ko-bang Neighborhood è l’esordio alla regia per Bae Chang-ho, che aveva 29 anni quando il film fu realizzato. Il film racconta le storie degli abitanti di un quartiere povero di Seul dei primi anni 80, che non hanno niente dopo essersi trasferiti dai loro paesi d’origine. L’attenzione principale è rivolta a Myeong-suk, soprannominata “Guanto Nero.” La cinepresa mostra realisticamente le contraddizioni strutturali di Seul utilizzando campi lunghi che catturano le aree di sviluppo urbano e i quartieri poveri alienati. La vita condotta da Myeong-suk, che lotta per crescere suo figlio da sola in mezzo a uomini violenti e irresponsabili, suscita un profondo impatto emotivo senza deviare nel sentimentalismo. La comprensione della realtà sociale che permea questo film sembra essere il risultato dell’esperienza che Bae Chang-ho ebbe come assistente alla regia di Lee Jang-ho in Good Windy Day (Balambul-eo joh-eun nal). I suoi caratteristici campi lunghi e la sua estetica lirica rifulgono con estrema bellezza e realismo, nonostante i mezzi spartani. La scena malinconica verso la fine del film, in cui Myeong-suk guarda se stessa riflessa in uno specchio rotto mentre lascia la baraccopoli dove ha vissuto una vita indigente ma resiliente, è particolarmente efficace nel rivelare con intensità la sua determinazione a superare le circostanze difficili.
– A causa del sistema di doppia censura in vigore all’epoca in cui a una censura preventiva della sceneggiatura seguiva una seconda ispezione della copia finita, il film di Bae Chang-ho subì numerose revisioni. La commissione censoria, che non voleva un film che descrivesse le condizioni reali dei poveri della città, rigettò la sceneggiatura numerose volte prima di approvarla a malincuore, con più di 60 correzioni e una riserva a scartare il titolo People of Ko-bang Neighborhood.
– La maggior parte del film è stata girata in una baraccopoli ormai scomparsa tra Cheolsan-dong, Gwangmyeong, e Gyeonggi-do. Gli abitanti dissentirono fortemente che venissero filmate le loro condizioni di vita indigenti. Durante le riprese, i forti rumori del generatore svegliavano i residenti, che imbracciavano le armi e cacciavano via lo staff.
Tratto da Korean Film Archive

Per gentile concessione del Korean Film Archive, è possibile vedere il film in HD con i sottotitoli in italiano di KoreanWorld. Buona Visione!
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Pubblicato il 27/04/2020 da KoreanWorld.it
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