


In Alienoid, Guardiano e Tuono (Kim Woo-bin) catturano alieni che tentano di evadere dai corpi umani in cui sono imprigionati. Durante il quattordicesimo secolo, in una delle loro missioni, catturano una prigioniera nel corpo di una donna (Jeon Yeo-been), che muore lasciando una figlia appena nata di nome Ian.
Guardiano e Tuono portano la bambina con loro nel ventunesimo secolo, e si prendono cura di lei. Dieci anni dopo, un gruppo di detenuti alieni viene trasportato sulla Terra affinché Guardiano li imprigioni in corpi umani. Tuttavia, alcuni di loro, tra cui il potente Controllore (So Ji-sub), riescono ad evadere, e tentano di conquistare il pianeta, sterminando la razza umana.
Intanto, nel quattordicesimo secolo, lo stregone Moo-reuk (Ryu Jun-yeol) è alla ricerca di un pugnale divino che possa garantirgli una lauta ricompensa. Ma a mettergli i bastoni tra le ruote intervengono il leader di una setta (Kim Eui-sung), gli stregoni Mister Blue (Jo Woo-jin) e Madame Black (Yum Jung-ah), e una strana ragazza con una pistola (Kim Tae-ri).

Titolo Originale
외계+인 1부 (wi-gye-in 1-bu)
Genere
Azione, Fantasy, Fantascienza
Regia
Choi Dong-hoon
Sceneggiatura
Choi Dong-hoon, Lee Gi-cheol
Interpreti
Ryu Jun-yeol, Kim Woo-bin, Kim Tae-ri, So Ji-sub, Yum Jung-ah, Jo Woo-jin, Kim Eui-sung, Lee Honey, Shin Jung-keun, Choi Yoo-ri, Kim Ki-cheon, Ji Gun-woo, Jeon Yeo-been, Yoo Jae-myung
Corea del Sud, 2022, 142′

Parte prima di un progetto più ampio, Alienoid rappresenta il film finora più ambizioso di Choi Dong-hoon, intento a produrre un mash up di generi senza precedenti in Corea.
Fin dall’esordio con The Big Swindle, al successo con The Thieves, il regista si è sempre affermato come uno specialista degli heist movie. Non a caso, la casa di produzione da lui fondata, e fautrice anche di Alienoid, si chiama proprio Caper Movie. Tuttavia, già con JEON WOO CHI : The Taoist Wizard, Choi Dong-hoon aveva sperimentato il fantasy in costume e i paradossi temporali. Con Alienoid, egli pone l’asticella ancora più in alto, integrando ai generi già esperiti quello fantascientifico.
Il risultato è un carrozzone multiforme dalla scrittura di sicuro originale e fin troppo elaborata, che forse, proprio per questo, avrebbe goduto di una diluizione seriale. Certo, è solo un primo episodio di una saga, ma 2 ore e mezza, comunque eccessive, non sono sufficienti ad assimilare la mole di eventi senza esserne travolti. Si passa continuamente dal passato al presente con situazioni e personaggi apparentemente slegati tra loro, impegnati in avventure rocambolesche senza posa. Tuttavia, la scrittura, di per sé, risulta intrigante, seppur a volte pleonasticamente didascalica nel collegare la successione degli eventi tra i due piani temporali. Come ad esempio quando viene svelata l’identità della ragazza con la pistola. Inoltre, ogni dettaglio narrativo trova senso nell’insieme del racconto.
Dal punto di vista tecnico, non si può che elogiare lo sforzo produttivo nella resa dell’effettistica e nella creazione di un immaginario originale.
Impressionanti sono soprattutto le entità robotiche che, tra rimandi a Terminator e Guerre Stellari, sono ciò che di meglio può offrire Alienoid nel segmento del presente. Anche se, a dire il vero, le sembianze poco elaborate degli alieni, o la semplicità geometrica delle astronavi, smorzano gli entusiasmi per una comunque pur sempre più vicina concorrenza con gli high concept hollywoodiani.
Anche la sequenza ambientata nel passato riserva gioie per gli occhi. I cavi da wuxiapian e le magie dei “dosa” producono suggestioni fantasy all’altezza della sensibilità cinematografica moderna.
C’è poi da sottolineare un’ironia di fondo che pervade tutta l’opera e rende ancor più godibile la visione.
Per esempio, non si può non sorridere di fronte alle confessioni della piccola Ian ai suoi insegnanti, che svelano una verità impossibile da credere. Stessa reazione si può avere quando la ragazza con la pistola mostra un dito medio di difficile comprensione per individui del quattordicesimo secolo. Ma sono un po’ tutti i personaggi, da Thunder agli “stregoni dei picchi gemelli”, da Moo-reuk ai suoi gatti aiutanti, ad esprimersi in chiave umoristica.
La natura episodica di Alienoid lascia ovviamente un po’ interdetti per via di un finale non risolutivo. Nel sequel preannunciato ci sarà modo di rendere più complesso il personaggio di Moo-reuk e dare più spazio a personaggi apparentemente secondari, come quello interpretato da Lee Honey. Intanto, si può rimanere soddisfatti per un tentativo di crasi tra generi tanto pretenzioso quanto incoraggiante.
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Pubblicato il 05/12/2022 da KoreanWorld.it
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