

In Hunger Yoo-ji (Kim Yu-na) vive nella ricca “Building city” insieme alla sua famiglia benestante che ha il terrore di diventare povera. Disgustata da genitori anaffettivi che pensano solo a lavoro e ai soldi, Yoo-ji sogna di andare a vivere nella baraccopoli. Lì potrebbe frequentare di nuovo Seo-jin, l’amica caduta in disgrazia in seguito a problemi finanziari. L’occasione per raggiungere la baraccopoli le si presenta quando un enorme tornado spazza via Building city. Insieme al fratellino minore Yoo-min (Choi Yoon-woo) e ad una donna che presta loro soccorso (Ha Si-yeon), si dirige presso un punto di ritrovo. Ma venendo a sapere che ad attenderla ci sono i suoi genitori e che non avrà più la possibilità di rivedere Seo-jin, termina il suo viaggio, per poi intraprenderne un altro nell’ignoto.

Titolo Originale
헝거 (heon-geo)
Genere
Drammatico, Fantascienza
Regia e Sceneggiatura
Kang Dayeon
Interpreti
Kim Yu-na, Choi Yoon-woo, Ha Si-yeon
Corea del Sud, 2020, 66′

Hunger della regista esordiente Kang Dayeon è un film di fantascienza apocalittico dal taglio indipendente, che descrive la deriva distopica di una società sempre più dicotomica.
La fame che dà il titolo al film è anch’essa dicotomica. Se gli adulti della Building city inseguono il benessere per paura di diventare poveri, Yoo-ji progetta di andare a vivere nella baraccopoli per riappropriarsi di quel rapporto umano che non ha in famiglia e che alimenterebbe la sua felicità. Talmente sono assenti i genitori, che la madre la invita a parlare con la maestra del fratellino al posto suo, poiché impegnata con il lavoro.
A dispetto degli ammonimenti dei genitori, per cui la povertà è come un contagio da evitare, Yoo-ji scambia i suoi indumenti con Seo-jin, poiché ha una fame più interiore da saziare. E di fronte a un cataclisma che può sovvertire il proprio destino, Yoo-ji è tanto entusiasta di poter rivedere Seo-jin, quanto presa dal panico appena sente alla radio la voce del padre, che in teoria dovrebbe rassicurarla.
Solo nel momento in cui non ha più nulla da perdere, Yoo-ji decide di entrare in un’altra dimensione in cui il suo doppelganger le propone di entrare. In tal modo, entrambe potranno forse aggiustare ciò che nelle loro rispettive realtà è impossibile ripristinare.
Hunger è sicuramente un interessante esordio che dimostra quanto la regista sappia mettere in scena un immaginario filosofico-fantascientifico suggestivo con un budget limitato. Tuttavia il tema del doppio, sebbene anticipato più volte (col fratello e con l’amica), non sembra attinente agli argomenti trattati.
Per quanto riguarda Kim Yu-na, da sola regge l’intera pellicola, alternando momenti intensi ad altri però privi di espressività. Molto dipende anche dal tono surreale e contemplativo della pellicola, spesso adottato nei film di fantascienza indipendenti.
Pubblicato il 01/12/2021 da KoreanWorld.it
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