


In In Our Prime Ji-woo (Kim Dong-hwi) è uno studente che frequenta un prestigioso liceo grazie ai sussidi dello Stato. Tuttavia, non potendo permettersi corsi privati, ottiene una media voti insufficiente a garantirgli la permanenza nell’Istituto. Dopo aver compiuto una bravata, Ji-woo viene espulso dal dormitorio e trova una sistemazione dal disertore nordcoreano Hak-seong (Choi Min-sik), il guardiano della scuola. Costui in realtà è un famoso matematico che nasconde un passato traumatico. Resosi conto di avere di fronte un genio della matematica, Ji-woo chiede a Hak-seong di dargli lezioni private, in modo da evitargli il trasferimento in un Istituto di livello inferiore.

Titolo Originale
이상한 나라의 수학자 (i-sang-han na-ra-eui su-hak-ja)
Genere
Drammatico
Regia
Park Dong-hoon
Interpreti
Choi Min-sik, Kim Dong-hwi, Park Byung-eun, Park Hae-joon, Jo Yun-seo, Ro Jong-hyun, Tang Jun-sang, Kim Young-joo, Kim Won-hae
Corea del Sud, 2020, 117′

Pur crogiolandosi in un banalizzante melodramma, In Our Prime offre spunti di riflessione interessanti sul ruolo dell’istruzione nella società coreana.
In una sorta di Will Hunting al contrario, il custode Hak-seong svolge i compiti del giovane Ji-woo. Tuttavia egli non ha nulla da dimostrare. È già un genio, ma essendo un disertore nordcoreano deve accontentarsi di svolgere lavori umili. Se dalla Corea del Nord era fuggito poiché le sue ricerche erano sfruttate in campo militare, nel Sud segue il destino di qualsiasi immigrato economico. Inoltre, facendo da mentore a Ji-woo, si accorge che in Corea del Sud la libertà di studiare non esiste.
Come già mostrato in diverse serie e film, infatti, il sistema scolastico sudcoreano soffre di un’estrema ipercompetitività. A poter realizzarsi ad ogni modo non sono i migliori, ma chi può permettersi di esserlo. Solo chi proviene da una buona famiglia può garantirsi corsi privati costosi. Mentre Ji-woo è costretto ad eccellere già solo per frequentare un Istituto prestigioso. E pur riuscendo a surclassare il resto dei suoi compagni più fortunati, deve subire il pregiudizio di chi lo considera un parassita solo per essere il beneficiario di un sacrosanto sussidio statale.
Ma In Our Prime non si accontenta di denunciare il già denunciato.
Considerando l’istruzione come la formazione di un pensiero critico, Hak-seong dichiara a Ji-woo di non essere interessato ai suoi esami o ai suoi voti. Ciò che pretende dal suo pupillo è solo che esprima coraggio di fronte a un sistema che vuole ingabbiare la sua intelligenza in schemi che non assecondano il merito, ma la convenienza.
Ad opporsi alla sua autonomia intellettuale vi è il professor Geun-ho (Park Byung-eun), che in ben due volte cerca di tarpargli le ali. Innanzitutto lo riprende per aver dimostrato la fallacia di un problema che ridicolizza il sistema educativo dogmatico che lo ha erroneamente postulato. Secondo poi, lo costringe a trasferirsi poiché la sua colpevolezza non è provata, ma congetturata dal pregiudizio che sostiene (anche economicamente) la baracca dell’Istruzione sudcoreana.
La soluzione proposta da Hak-seong è di pensare prima di calcolare, di conoscere il problema prima di cercare la risposta, finanche di sbagliare, ma comprendere almeno il processo che porta ad errate conclusioni.
Totalmente accessorie e superflue le vicende private dei due protagonisti. Se il background di Ji-woo è quasi solo accennato e serve unicamente a presentare la sua condizione di svantaggiato, il segreto di Hak-seong aggiunge toni melodrammatici, ma non giustifica la sua situazione, né tantomeno critica convintamente la divisione tra due paesi affatto esenti da storture e colpe.
Pubblicato il 17/04/2022 da KoreanWorld.it
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