








In My Lovely Angel, Jae-sik (Jin Goo) gestisce un’agenzia di promoters che scorrazza col suo van. Dopo essere stato sfrattato dal suo appartamento, Jae-sik deve anche apprendere della morte improvvisa della sua promoter Ji-young (Jo Young-ji). Intenzionato a riprendersi i soldi che aveva prestato alla donna, Jae-sik s’intrufola nell’appartamento di Ji-young. Ma ad attenderlo trova Eun-hye (Jung Seo-yeon), la figlia di 7 anni di Ji-young, completamente cieca e sordomuta. Al fine di mettere le mani sul deposito cauzionale che Ji-young aveva versato per l’appartamento, Jae-sik finge di essere il padre di Eun-hye. Tuttavia, col tempo, Jae-sik e Eun-hye riescono a trovare un modo per comunicare e si affezionano l’uno all’altra.



Titolo Originale
내겐 너무 소중한 너 (nae-gen neo-mu so-jung-han neo)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Kwon Sung-mo, Lee Chang-won
Interpreti
Jin Goo, Jung Seo-yeon, Kang Shin-il, Jang Hye-jin, Park Ye-ni, Kim Tae-hoon, Song Chae-rin,
Park Min-ji, Bang Eun-jung, Kim Da-won, Kim Jong-goo, Jang Yoon-jung, Jo Young-ji, Choi Gi-beom
Corea del Sud, 2021, 100′



Al di là della missione sociale che si prefigge di avere, My Lovely Angel è un degno melodramma sulla disabilità, che di certo non rifugge dal sentimentalismo, senza però abusarne.
Come indicato nella didascalia finale, si stima che in Corea ci siano da 5000 a 10000 persone con disabilità visive e uditive. Tale esiguità non sprona ad attivare politiche di welfare e indagini conoscitive adeguate. I registi Kwon Sung-mo e Lee Chang-won sperano con My Lovely Angel di gettare luce sulle problematiche che gli individui con disabilità devono affrontare. E in parte ci riescono, soprattutto quando fotografano l’impreparazione delle istituzioni a una risposta adeguata alle esigenze formative di chi soffre di disabilità multiple.
Tuttavia i due registi, sfruttando le condizioni di una novella Helen Keller, interpretata ottimamente dalla piccola Jung Seo-yeon, intendono più che altro presentare due personaggi che hanno bisogno l’uno dell’altra. Se per Eun-hye la dipendenza da Jae-sik è scontata, per quest’ultimo l’incontro con la piccola è folgorante sulla lunga distanza. Infatti Jae-sik ci viene presentato dal villain Cheol-jin (Kim Tae-hoon) come un fallito che non ha una famiglia da supportare, e pertanto uno scopo nella vita. Si arrabatta per saldare debiti, e non si fa scrupoli ad usare la bambina per il proprio tornaconto.
Apparentemente Jae-sik sembra un loser perseguitato dalla sfortuna. Eppure è la sua innata bontà d’animo a cacciarlo nei guai, a farlo sentire fuori posto, come lo è Eun-hye, con la quale non a caso riesce a stabilire un rapporto paterno. Che sia solo presunto come farabutto lo si evince poi anche da come cerchi di difendere le sue protette, o da come rifiuti sia di rubare soldi a un vecchio malato di demenza senile, sia di accettarli dal patetico padre di Eun-hye.
In questo percorso di genesi famigliare che coinvolge entrambi i protagonisti, il melodramma funziona, anche perché spurio da toni esasperati.
Inoltre i due registi evitano di cadere nella trappola del sentimentalismo romantico, che il personaggio di Yeon-joo (Park Ye-ni) avrebbe potuto servire su un piatto d’argento.
Ordina il DVD/Blu-ray su
Pubblicato il 16/07/2022 da KoreanWorld.it
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.