

Voce narrante (Chun Woo-hee) del primo lungometraggio di Yi Okseop, Maggie è un pesce gatto che pare predire terremoti. Inoltre, commenta un avvenimento che si svolge all’interno dell’ospedale in cui è ospitata.
Una lastra di una coppia immortalata mentre fa sesso, viene rinvenuta davanti all’ospedale. L’infermiera Yeo Yoon-yeong (Lee Joo-young) decide di rassegnare le dimissioni, poiché sospetta di essere, insieme al suo ragazzo Lee Seong-won (Koo Kyo-hwan), il soggetto della lastra. Tuttavia, al suo rientro in ospedale, Yoon-yeong scopre di essere la sola a lavorare, ad eccezione della dottoressa Lee Kyeong-jin (Moon So-ri). Insieme a quest’ultima, Yoon-yeong si reca a casa di alcuni colleghi per verificare se questi siano davvero in malattia. La narrazione poi si rivolge alla relazione tra Yoon-yeong e il suo ragazzo, che trova lavoro come manutentore stradale, grazie a delle voragini che si aprono per tutta Seul.

Titolo Originale
메기 (me-gi)
Genere
Grottesco
Regia
Yi Okseop
Sceneggiatura
Koo Kyo-hwan, Yi Okseop
Interpreti
Lee Joo-young, Moon So-ri, Koo Kyo-hwan, Chun Woo-hee, Park Kyung-hye, Yoon Jung-jae, Park Jong-hwan, Kwon Hae-hyo, Kim Kkobbi, Oh Hee-joon, Lee Joo-young, Park Kang-sub, Don Mills
Corea del Sud, 2018, 89′

Senza una logica che solidifichi una continuità narrativa improvvisata e astratta, Maggie ha il suo perno nella dicotomia tra fiducia e dubbio, indipendenza e dipendenza, immaginazione e realtà
Maggie inizia subito con una scena dall’effetto depistante. La radiologa (Park Kyung-hye) e il suo ragazzo (Yoon Jung-jae) si prodigano in effusioni amorose, immortalate dai raggi x. Ma la lastra dello scandalo raffigura invece l’intimità tra Yoon-yeong e Seong-won. Successivamente poi i due si leccano le ferite di una colluttazione non vista. E dottoressa e infermiera partecipano a uno spot pubblicitario fine a se stesso.
Sebbene la sceneggiatura di Koo Kyo-hwan e Yi Okseop inceda su sequenze come queste, apparentemente slegate tra di loro e disorientanti, esiste comunque un filo logico che restituisce senso all’opera. Kyeong-jin e Yoon-yeong lo delineano scommettendo sulla vittoria della fiducia cieca sul dubbio. Ma come dimostrato dal ricordo della dottoressa, la fiducia non è assoluta. E per quanto si provi a credere che una pallottola si conficchi in seguito alla caccia a una scimmia, l’infermiera non può che dimostrarsi malfidata (anche se lei sostiene che sia la dottoressa ad esserlo), anestetizzando il paziente.
Di segno opposto è il rapporto tra fiducia e dubbio che si instaura tra Seong-won e Kang-seop (Park Kang-sub). Il sospetto che il collega l’abbia raggirato, provoca in Seong-won una diffidenza che si rivela alfine ingiustificata.
Anche Yoon-yeong, colta da una paura che altera l’immaginazione, chiude la sua storia con Seong-won. Ma quando la realtà, per confessione dello stesso ragazzo, diventa più concreta della fantasia di Yoon-yeong, si apre una voragine scaturita dal cortocircuito tra l’onestà rassicurante di Seong-won e i sospetti fondati sulla sua violenza.
Queste voragini, espressione massima del surreale, finiscono per allegorizzare il baratro della dipendenza da un amore tossico da cui non sprofondare e saltar fuori, come invece accade a Seong-won, che oltre a coprirle con inerzia, ci cade dentro con tutte le scarpe.
Non mancano in Maggie dettagli ironici.
Come ad esempio il ciondolo delle dottoressa che riesuma i suoi ricordi, il cartellino timbrato saltando su una pedana, o un piano di riqualificazione urbana osteggiato con una spiaggia artificiale. Tutti elementi che, insieme a cromatismi accessi e scenografie surreali, alleggeriscono una visione comunque ostica.
Pubblicato il 30/09/2022 da KoreanWorld.it
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