


Nation and Destiny 9-13: Choi Hong Hi inizia a Toronto, in Canada, dove Choi Hong-hi fonda e dirige l’International Taekwon-do Federation. Tramite continui flashback e flashforward viene raccontata la vita di Choi, dal suo esilio in Giappone al suo coinvolgimento nei governi di Park Chung-hee. Gli ultimi 3 episodi approfondiscono invece la figura di Hong Yong Ja, una discepola di Choi, amante di Park Chung-hee e strumento dei suoi piani criminali.

Titolo Originale
민족과 운명 9-13: 최홍희 (Minjok kwa unmyong 9-13. Choi Hong Hi)
Genere
Drammatico, Storico
Sceneggiatura
Yi Chun-gu, Ik-gyu Choe,
Sin Sang-ho
Interpreti
Hyun Chang-Gyeol, Choe Chang-su, Kim Chong-hwa, Pak Ki Ju, Kim Jeong Woon, Kim Yoon-Hong
Corea del Nord, 1995-1997, 282′

Nation and Destiny 9-13: Choi Hong Hi glorifica la figura di Choi Hong hi, padre fondatore della moderna arte marziale coreana del Taekwon-do.
Seguendo il leitmotiv dei film della serie Nation and Destiny, il protagonista compie un percorso di ravvedimento. Dapprima fautore delle politiche ingannevoli di Park Chung-hee, Choi ne diventa successivamente vittima. Park Chung-hee viene presentato infatti come un individuo losco, che maschera intenti totalitari dietro le promesse di riunificazione e democratizzazione. Che Park Chung-hee sia stato un tiranno è la storia a dirlo, ma fa alquanto sorridere che a definire il suo governo dittatoriale sia un paese che di democratico ha solo il nome.
Gli episodi della serie, che girano comunque intorno alla figura di Choi, si prendono tutto il tempo per concentrarsi su diverse altre figure, come quella dell’altrettanto vituperato ex presidente Chun Doo-hwan, o come quella dell’ex direttore dell’Intelligence sudcoreana Kim Hyong-uk, rapito e ucciso da Park Chung-hee in seguito a un altro “ravvedimento”.
Ma negli episodi trovano spazio anche le celebrazioni di due figure femminili. La prima, di una purezza adamantina, è rappresentata dalla moglie di Choi, per cui l’amore per la patria è più importante di quello per il proprio amato. La seconda, più controversa, è rappresentata da Hong Yong Ja, tormentata tra la collusione con le politiche oppressive di Park Chung-hee e l’affetto per il proprio maestro di Taekwon-do.
Ad un prevedibile manicheismo tra buoni e cattivi, tra un nord mai citato ma sognato e un sud doppiogiochista e fautore della divisione, si aggiunge un impianto narrativo che segue i codici del più stantio melodramma. I passaggi musicali operistici, la fotografia antiquata e le interpretazioni affettate non fanno poi che esaltare la natura nazionalpopolare del progetto.
Pubblicato il 01/08/2021 da KoreanWorld.it
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