








L’efferato omicidio con mutilazione di una ragazza crea scompiglio in tutto il paese. Il capo della polizia Seong (Kim Byung-choon), in odore di promozione, assegna il caso al detective Han Min Tae (Yoo Jae-myung), ma le indagini brancolano nel buio e gli affianca il più risoluto detective Jeong Han Soo (Lee Sung-min), promettendo al risolutore del caso il proprio posto di capo della polizia. Han Soo riceve una soffiata sull’identità dell’assassino della ragazza dalla spacciatrice Choon-bae (Jeon Hye-jin), dopo che questa, appena uscita di prigione, lo coinvolge nell’omicidio dello spacciatore cinese che l’aveva incastrata. Il tentativo di cattura del sospetto omicida della ragazza si conclude con la morte di un agente di polizia, e Min Tae, responsabile del fallimento dell’operazione, viene esonerato dal caso, ma assegnato a quello dell’omicidio dello spacciatore cinese in cui è coinvolto il suo collega/rivale.



Titolo Originale
비스트 (bi-seu-teu)
Regia
Lee Jeong-ho
Sceneggiatura
Jeong Ee-mok, Lee Jeong-ho
Interpreti
Lee Sung-min, Yoo Jae-myung,
Jeon Hye-jin, Choi Daniel,
Kim Ho-jung, Kim Byung-choon,
Ahn Si-ha, Lee Sang-hee,
Kim Hong-pa, Lee Hyun-kyun
Corea del Sud, 2018, 108′



Remake adattato del noir francese 36 Quai des Orfèvres (2004) di Olivier Marchal, il thriller del regista di Best Seller e Broken, Lee Jeong-ho, si differenzia dall’originale per un montaggio più accurato, una sceneggiatura più votata al thriller cinico e nichilista anziché al classico noir in cui giustizia viene fatta, ma soprattutto per una descrizione meno manichea dei protagonisti. Se Daniel Auteuil e Gérard Depardieu interpretavano in 36 Quai des Orfèvres due detective agli antipodi, il primo fondamentalmente “buono”, che affronta senza batter ciglio il carcere e risparmia il rivale risultando alfine vincente, il secondo subdolamente “cattivo”, che arriva a sparare sul corpo esanime della moglie dell’amico pur di assicurarsi il posto di capo della polizia, risultando alfine perdente, in The Beast questa dicotomia è meno netta, a tal punto da ribaltare i destini dei personaggi. Lo Jeong Han Soo di Lee Sung-min è un personaggio più nervoso e carico di rabbia del serafico Léo Vrinks di Daniel Auteuil e fa di tutto per nascondere il proprio coinvolgimento nell’omicidio dello spacciatore cinese, mentre il detective Han Min Tae di Yoo Jae-myung è un personaggio problematico roso da dubbi e sensi di colpa, a differenza del corrispettivo Denis Klein di Gérard Depardieu, spietato e calcolatore.
La Bestia che dà il titolo a film non è altro che il male nella sua banalità (il serial killer che uccide solo per il piacere di farlo) e nella sua complessità (il salvarsi la pelle sabotando prove di Jeong Han Soo, il cinico arrivismo di Han Min Tae), e viene domata, non sconfitta, un po’ come accade in Seven di David Fincher a cui il finale del film strizza l’occhio differenziandosi nella scelta.
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Pubblicato il 03/06/2020 da KoreanWorld.it
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