


In A French Woman Mira (Kim Ho-jung) è una quarantenne che vive a Parigi da più di vent’anni. Dopo aver divorziato da Jules (Alexandre Guanse), il suo marito francese, Mira torna in Corea e incontra i suoi vecchi amici di Università, Young-eun (Kim Ji-young) e Sung-woo (Kim Young-min). Mentre rievocano antiche memorie in un bar, Mira va in bagno. Quando ritorna, il tempo è tornato indietro di vent’anni. E nello stesso bar si celebra la sua festa di commiato prima della sua partenza per la Francia. Durante il suo soggiorno in Corea, Mira ha costantemente visioni del suo passato che si sovrappongono alle esperienze del presente.

Titolo Originale
프랑스여자 (peu-rang-seu-yeo-ja)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Kim Hee-jung
Interpreti
Kim Ho-jung, Kim Ji-young, Kim Young-min, Ryu Abel, Alexandre Guanse, Park Hyun-sun, Baek Soo-jang, Lee Sun-kyu, Song Young-kyu, Kim Ye-eun, Jeon Woon-jong, Joo Min-jin
Corea del Sud, 2019, 89′

A French Woman della regista Kim Hee-jung (The Wonder Years, Snow Paths) è il flusso di coscienza di una mente aggrovigliata tra passato e presente.
Come dice Sung-woo, in un epoca così frenetica, si ha bisogno di un posto (il bar) che resista ai mutamenti. Ma per Mira, che ha perso il senso dell’orientamento, anche se il bar è rimasto lo stesso, mutano le coordinate temporali della sua percezione. E così tra déjà vu, flashback e suggestioni oniriche si ritrova a confrontarsi con il proprio passato, ricomponendo i pezzi di un puzzle che fatica a ricostruire.
Il bar è anche il luogo in cui, come in un film di Hong Sang-soo, l’alcol induce i convitati a sciogliere le proprie inibizioni, vomitando le proprie verità ai diretti interessati .E diventa così l’ambiente in cui si sviluppano contraddizioni e sensi di colpa, addii e solitudini.
Non è solo il tempo a confondere la percezione della protagonista, che ad un certo punto si ritrova ad assistere ad un litigio del passato tanto verosimile, quanto sceneggiato. La presa d’atto a livello inconscio di un fallimento professionale (non si rende conto di assistere a una prova) si riflette così nella constatazione che sono gli altri ad essersi realizzati nella vita. Sola, apolide e felice solo in alcuni momenti della propria trasferta parigina, Mira affronta il presente con un misto di malinconia e spaesamento.
Per quanto il montaggio sia funzionale alla raffigurazione delle alterazioni spazio temporali delle visioni della protagonista, confonde però la lettura allo spettatore, che si perde in un flusso di coscienza non sempre decodificabile.
Pubblicato il 29/10/2021 da KoreanWorld.it
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