

Le vicende narrate in Heung-boo: The Revolutionist hanno luogo nel 1848, quattordicesimo anno del regno di Re Heonjong (Jung Hae-in). Yeon Heung Boo (Jung Woo) è un famoso scrittore di testi erotici alla ricerca del fratello Nolbu (Jin Goo). Quest’ultimo è scomparso molti anni prima durante la devastazione del loro villaggio. Nel frattempo Nolbu è diventato un leader dei ribelli che lottano contro il potere corrotto, colpevole di affamare il popolo tartassandolo con tasse insostenibili.
Per caso Heung Boo scopre che Jo Hyeok (Kim Joo-hyuk), colui che ha cresciuto sotto la sua ala protettiva gli orfani ribelli, sa dove si trova Nolbu. Ma costui è disposto a portarlo dal fratello solo a condizione che egli scriva un testo satirico contro il suo di fratello, il ministro della giustizia Jo Hang-ri (Jung Jin-young). Jo è un uomo assetato di potere che ha usato il talento nella scrittura di Heung Boo per diffamare il ministro della guerra Kim Eung-jip (Kim Won-hae), suo rivale nella lotta per il governo del paese.

Titolo Originale
흥부: 글로 세상을 바꾼 자 (heung-bu: geul-ro se-sang-eul ba-kkun ja)
Regia
Jo Geun-hyeon
Sceneggiatura
Baek Mi-kyeong
Interpreti
Jung Woo, Kim Joo-hyuk,
Jung Jin-young, Jung Hae-in,
Kim Won-hae, Jung Sang-hoon,
Jin Goo, Chun Woo-hee,
Kim Wan-sun, Kwak Dong-yeon
Corea del Sud, 2017, 105′

Già altre volte il cinema coreano, in mancanza di fonti accertate, aveva fantasticato sulle origini dei racconti autoctoni tramandati tramite l’arte del Pansori
Come ad esempio in The Servant di Kim Dae-woo, che riscriveva la Storia di Choon-hyang dal punto di vista del servo Bang-ja, interpretato dallo stesso Kim Joo-hyuk, protagonista di questo Heung-boo: The Revolutionist di Jo Geun-hyeon, in cui un fantomatico Heung-boo diviene colui che ha scritto il popolare racconto Heungbu e Nolbu, e la sua aiutante Park Seon-chul, l’autrice dell’altrettanto famosa storia di Shim-cheong.
La storia dei due fratelli, l’uno povero e buono, e l’altro ricco e meschino, che piantano semi portati da rondini per far crescere zucche, aperte le quali troveranno i frutti delle loro azioni, viene ipotizzata come testo satirico che prende il nome dall’autore e dal fratello, in modo da non rendere troppo espliciti i nomi dei veri fratelli che i personaggi della storia rappresentano, ovvero il buon Jo Hyeok e lo spietato ministro della giustizia Jo Hang-ri.
La scrittura ha un ruolo centrale nei propositi dei fratelli, ed entrambi ne sono coscienti.
Sebbene Heung-boo scriva testi erotici, questi sono molto popolari tra la gente comune. E mentre Jo Hang-ri sfrutta le qualità affabulatorie dell’artista per aggiungere un paragrafo alle profezie di Jeong, in modo da togliere di mezzo il suo rivale Kim Eung-jip, Jo Hyeok lo invita a produrre un testo satirico che destabilizzi il potere corrotto, che desidera sovvertire per restituire speranza alla povera gente. Come nella favola di Heungbu e Nolbu, uno troverà disgrazie e l’altro fortune, sebbene postume. E con un lieto fine il regno sarà salvo. Sebbene di lì a poco sarà sovvertito da altre rivolte e lotte di potere.
A non convincere, oltre alle iperboli sui fatti storici, sono alcune approssimazioni nella sceneggiatura. Park Seon-chul è un’aiutante che si finge maschio, altrimenti non sarebbe interpretata da Chun Woo-hee. Ma sebbene sia naturale pensare che durante l’era Joseon fosse proibito scrivere per una donna, non ve n’è il minimo accenno nel film, rendendo narrativamente insensata la scelta sul personaggio. Inoltre, il personaggio di Nol-boo, pur essendo centrale, non è quasi mai presente, forse per preparare la strada a un possibile sequel dove ne sarà il protagonista.
Il film, insieme a Believer di Lee Hae-yeong, è uno degli ultimi lavori di Kim Joo-hyuk, il compianto attore, morto in un incidente stradale a Ottobre del 2017.
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Pubblicato il 11/10/2020 da KoreanWorld.it
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