


Lo Streamer Meo-teol non carica più video sul suo canale da quando ha trasmesso una diretta all’interno di un edificio abbandonato. Dalle riprese si nota che un fantasma l’abbia tramortito. Cinque colleghi decidono di entrare nella struttura in cui è scomparso Meo-teol per accertare che abbia preso tutti in giro montando una messinscena. Almeno questo è quello di cui è convinto Joon (Kwon Min-hyuk), l’organizzatore della missione. Al contrario, il cacciatore di fantasmi Jae-min (Kim Jun-hyung) sostiene la credibilità dell’ipotesi paranormale. Mentre gli spettatori delle dirette streaming di Taku (Kim Mo-beom), Momo (Lee Pu-reum) e Da-seul (Sim So-young) votano su quale sia la verità, questa si rivela ai cinque streamer in tutto il suo terrore.

Titolo Originale
스트리머 (seu-teu-ri-meo)
Genere
Horror
Regia e Sceneggiatura
Jang Hyeong-mo
Interpreti
Lee Pu-reum, Kwon Min-hyuk, Kim Mo-beom, Kim Jun-hyung, Sim So-young
Corea del Sud, 2023, 89′

Ennesimo horror sulle dirette streaming, Streamer non apporta nulla di nuovo al genere, se non una timida invettiva all’orrore mosso dal denaro.
Dopo Gonjiam: Haunted Asylum ecco un altro prodotto del terrore con protagonisti dei giovani streamer a caccia di visualizzazioni. Un pizzico di found footage all’inizio fa da prologo a un documentario in diretta che però non ha nulla di aderente ad una ripresa amatoriale. Nonostante continui glitch che più che rendere credibile la visione, la disturbano, le riprese sono altamente professionali. Sussurri ben chiari e distinti e inquadrature pulitissime sono solo alcuni dettagli che falsificano (altro che meo-teol) un impressione affatto spontanea e genuina. Invece appare tutto costruito, tanto che le scene con i fantasmi non spaventano per via della loro prevedibilità, scaturita anche da un taglio cinematografico e affatto in presa diretta.
A far spaventare poi, non sono neanche i racconti sulle sevizie perpetrate ai danni degli individui segregati all’interno della struttura assistenziale adibita a lager, ma i motivi che le sottendono, e che si riassumono nella cupidigia, la stessa che coinvolge gli streamer. Infatti, così come la direttrice del centro rastrella senzatetto, disabili e persone indigenti, in combutta con un governo che la finanzia per ripulire le strade in vista delle Olimpiadi del 1988, così gli streamer sono a caccia più delle donazioni dei follower che dei fantasmi.
Amara è la constatazione finale di Momo, che legge i commenti di spettatori che scambiano la realtà con la finzione e il terrore di altri con il proprio intrattenimento. Ma d’altra parte è un pubblico pagante che la sovvenziona, e che lei ha contribuito a desensibilizzare. Se quindi è il denaro la cifra dei rapporti umani, per “vendicarsi” invita i bastardi a spendere ancora di più, in modo da morire solo dopo aver speso tutti i loro luridi soldi.
Pubblicato il 08/09/2023 da KoreanWorld.it
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