

In Introduction, Yeong-ho (Shin Suk-ho) si reca dal padre medico (Kim Young-ho), che vuole parlargli. Costui però è occupato con dei pazienti, tra cui un famoso attore di teatro (Ki Joo-bong). Dovendo aspettare, Yeong-ho chiacchiera con la segretaria del padre (Ye Ji-won), che sembra flirtare con lui.
Intanto, la sua ragazza, Joo-won (Park Mi-so), si trasferisce a Berlino per motivi di studio. Mentre la madre di Joo-won (Seo Young-hwa) trova alla figlia un appartamento economico da condividere con un’artista (Kim Min-hee), Yeong-ho raggiunge Joo-won per farle una sorpresa. Successivamente le dichiara le sue velleità di trasferirsi anch’egli a Berlino per farle compagnia.
Tempo dopo, Yeong-ho si reca insieme al suo amico Jeong-soo (Ha Seong-guk) presso una locanda, dove sua madre (Jo Yoon-hee) lo aspetta per presentargli lo stesso attore che il padre aveva visitato. Costui, su desiderio della madre di Yeong-ho, cerca di convincere il ragazzo, con pessimi risultati, a non abbandonare la carriera attoriale. Dopo essersi appisolato e aver sognato di incontrare di nuovo Joo-won, Yeong-ho si tuffa in un mare gelido sotto l’occhio vigile della madre, che l’osserva da lontano.

Titolo Originale
인트로덕션 (in-teu-ro-deok-syeon)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Hong Sang-soo
Interpreti
Shin Suk-ho, Park Mi-so, Kim Young-ho, Ye Ji-won, Ki Joo-bong, Seo Young-hwa, Kim Min-hee, Jo Yoon-hee, Ha Seong-guk
Corea del Sud, 2020, 66′

Con Introduction, Hong Sang-soo ci presenta altri personaggi contraddittori e naufraghi del contingente, incapaci di essere sinceri perfino con sé stessi.
Da questo punto di vista, l’inizio, in chiave ironica, ci mostra subito un medico che si rifugia nella preghiera. Ma sono le contraddizioni del figlio ad essere sviscerate dal regista. Hong Sang-soo presenta Yeong-ho come un giovane che flirta o finge di farlo con una donna, mentre è legato affettivamente ad un’altra. Subito dopo lo vediamo raggiungere la sua fidanzata in capo al mondo, per convincerla e autoconvincersi di poter restare ancora insieme. Ma il terzo atto ci catapulta nella realtà, che prende altre strade rispetto alle intenzioni idilliache del momento.
L’Introduction della madre all’attore (alter ego del regista) è per Yeong-ho una messa a nudo dei suoi autoinganni. L’alcol, come al solito per Hong Sang-soo, funge da catalizzatore di pensieri altrimenti trattenuti. E l’attore sfoga verso il ragazzo tutta la sua contrarietà su una presunta purezza di sentimenti che Yeong-ho pensa di dover preservare. Proprio lui che abbracciava la segretaria del padre, e che di certo non trovava in quell’atto qualcosa di moralmente sbagliato.
Così come Shin Suk-ho, nei panni di Yeong-ho, prova freddo dopo essersi tuffato in acqua, così l’attore, per quanto reciti, prova sempre qualcosa di sincero, altrimenti non riuscirebbe ad interpretarlo. Ed ecco che le promesse d’amore eterno dette sul momento, così come i complimenti e gli imbarazzi che nascono e muoiono in un istante, hanno per il regista una dignità, seppur non immanente.
Orso d’Argento per la Migliore Sceneggiatura al settantunesimo Festival Internazionale del Cinema di Berlino.
Pubblicato il 03/01/2022 da KoreanWorld.it
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