

In Memento Mori, 6 individui si risvegliano in un lugubre scantinato, legati con delle catene ai piedi. Ci sono il truffatore Min-soo (Jae Hee), l’impiegata di una ditta farmaceutica Do-hee (Hwang Seung-eon), la scrittrice di successo Yoon-hee (Kim Ho-jung), il professore Joon-byeong (Cha Soon-bae), il detective Dong-gyoo (Park Sun-joon), e in ultimo il disabile intellettivo Chi-seop (Ko Kyu-pil), che irrompe nella stanza con un coltello conficcato in pancia.
Al fine di liberarsi dalle catene, devono raggiungere una chiave sopra una cassaforte con un timer, che invece di esplodere si apre. All’interno vi è una torta, che a sua volta contiene un registratore vocale da cui si evince che Min-soo, anni prima, aveva sequestrato il piccolo Do-yoon (Jeong Min-gyoo) chiedendo il riscatto alla madre, che si rivela essere Yoon-hee. Ma è solo la prima di diverse sorprese che accomunano ogni personaggio alla morte di Do-yoon. Chi l’ha ucciso veramente? Solo la confessione del vero assassino potrà porre fine alla segregazione nello scantinato.

Titolo Originale
메멘토모리 (me-men-to-mo-ri)
Genere
Thriller
Regia
Lee Cheol-min
Interpreti
Hwang Seung-eon, Jae Hee, Kim Ho-jung, Cha Soon-bae, Ko Kyu-pil, Park Sun-joon, Jo Soo-ji, Jeong Min-gyoo, Lee Moon-sik, Lee Jong-woo, Im So-mi, Sin Yong-hoon, No Seong-gyoon
Corea del Sud, 2018, 89′

Memento Mori è l’ennesimo Whodunit? corale e claustrofobico dalla fragile sceneggiatura, che prende spunto da Saw, ma senza sconfinare nell’horror
L’ennesimo in realtà è The Closed Ward del 2020, dalla trama e dall’ambientazione pressoché identiche rispetto a Memento Mori. A differenziarli è una sceneggiatura tanto intrigante nel primo, quanto debole nel secondo. Non si comprende ad esempio chi e perché abbia accoltellato Chi-seop, visto che per scoprire l’assassino si è architettato il sequestro di gruppo. Inoltre all’appello manca il capo detective (Lee Moon-sik), colpevole quanto, se non più, del suo sottoposto.
Vengono poi sì condannati gli individui che se lo meritano, se non dalle catene, dalle telecamere a circuito chiuso. Tuttavia, non è che chi si salva sia uno stinco di santo. A parte l’innocente Chi-seop, a liberarsi è chi ha lucrato su una tragedia e chi non ha consentito al fratello di distaccarsi da una famiglia che non aveva poi tutta questa volontà di riprenderselo. Perfino Do-yoon è, seppur ingenuo per via della giovane età, colpevole per aver garantito omertà sulla molestia a cui aveva assistito ai danni dell’amica della sorella.
Pubblicato il 21/08/2023 da KoreanWorld.it
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