


In The Pirates: The Last Royal Treasure, la pirata Hae-rang (Kang Ha-neul) trae in salvo da un naufragio un gruppo di banditi capitanati da Moo-chi (Kang Ha-neul). Dopo aver assaltato una nave giapponese, Hae-rang e la sua ciurma entrano in un possesso di una mappa del tesoro. Determinati a mettere le mani su di esso, i pirati affrontano molteplici peripezie pur di ottenerlo. Ma l’ostacolo più temibile che trovano sulla loro rotta è Boo Heung-soo (Kwon Sang-woo), che brama il tesoro per le proprie mire politiche.

Titolo Originale
해적: 도깨비 깃발 (hae-jeok: do-ggae-bi git-bal)
Regia
Kim Jeong-hoon
Sceneggiatura
Cheon Seong-il
Interpreti
Kang Ha-neul, Han Hyo-joo, Lee Kwang-soo, Kwon Sang-woo, Chae Soo-bin, Sehun, Kim Sung-oh, Park Ji-hwan, Park Sung-il, Jo Sung-joon, Lee Jung-hyun
Corea del Sud, 2020, 125′

Secondo capitolo del franchise Pirates, The Last Royal Treasure è un rocambolesco film d’avventura dai toni da commedia.
Kim Jeong-hoon utilizza tutti i mezzi a sua disposizione per creare un prodotto che unisca la spettacolarizzazione alla capacità di affabulare. Sebbene la CGI non sia sempre all’altezza (innaturali sembrano sia i pinguini che il viaggio sottomarino), non si può non apprezzare, ad esempio, l’imponente scena della nave che surfa al centro di uno tsunami. E comunque, dall’inizio alla fine, The Pirates: The Last Royal Treasure pone la tecnologia al servizio del racconto.
Quest’ultimo avvince nel suo apparire come un incrocio tra i Goonies e l’Odissea in salsa coreana. Del film di Richard Donner, ricorda soprattutto le peripezie per conquistare la nave del tesoro. Dal racconto di Omero invece, prende spunto per l’introduzione delle prove che i personaggi devono affrontare. Tramite i medesimi meccanismi mitopoietici del poema epico greco, i protagonisti immaginano il fantastico in fenomeni naturali. E così, esplosioni vulcaniche sottomarine diventano draghi sputafuoco, e i pinguini assurgono ad uomini uccello.
Oltre ad essere un film d’avventura, The Pirates: The Last Royal Treasure è anche una commedia che non si prende mai sul serio. Ne risente in certa misura la figura del villain, un Kwon Sang-woo che è già poco convincente di suo. E anche Chae Soo-bin e Sehun finiscono per interpretare ruoli accessori che poco si sposano con il mood umoristico del film. Sono più che altro i due protagonisti, Han Hyo-joo, e soprattutto Kang Ha-neul, a plasmare con i loro siparietti l’atmosfera goliardica della pellicola. Per non parlare di Lee Kwang-soo, vera e propria maschera comica, che funge da parafulmine di sventure.
Pubblicato il 08/03/2022 da KoreanWorld.it
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