


In Sophie’s World, Soo-yeong (Kim Sae-byuk) scopre per caso una foto che la ritrae in un blog di viaggi. Lo scatto è relativo a un resoconto di quattro giorni di visita a Seul di Sophie (Ana Ruggiero), alla quale Soo-yeong subaffittò una stanza del suo appartamento due anni prima. Attraverso il diario di Sophie, Soo-yeong ripensa al periodo difficile che dovette affrontare insieme al marito Jong-goo (Kwak Min-gyu). Anche Sophie si trovava in un momento particolare, tra una rimpatriata con la cara amica Jo (Moon Hye-in) e l’incontro con il suo “salvatore” Joo-ho (Kim Woo-kyum).

Titolo Originale
소피의 세계 (so-pi-eui se-gye)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Lee Jea-han
Interpreti
Ana Ruggiero, Kim Sae-byuk, Kwak Min-gyu, Jang Gi-yeol, Seol Chan-mi, Seo Young-hwa, Shin Seok-ho, Kim Woo-kyum, Moon Hye-in, Lee Joo-yeon, Joo Na-rae, Park Ran, Ahn Hye-kyeong
Corea del Sud, 2021, 114′

Tra gli epigoni di Hong Sang-soo spunta il nome di Lee Jea-han, che con Sophie’s World segue formalmente il maestro, pur distinguendosi nella sostanza.
I punti in comune con il prolifico regista di Right Now, Wrong Then sono innumerevoli. Dai titoli di testa naif con musica delicata in sottofondo, all’utilizzo degli stessi attori (Kim Sae-byuk, Seo Young-hwa, Shin Seok-ho). Per non parlare del susseguirsi di io narranti diversi con voce fuoricampo, o delle discussioni rivelatorie e liberatorie che contraddistinguono le opere di Hong. Si fa prima ad elencarne le differenze, tra cui la mancanza di zoom improvvisi e lo sguardo più empatico verso i personaggi. Ad eccezion fatta della padrona di casa, interpretata da Seo Young-hwa, indisponente come se uscisse proprio da un film di Hong Sang-soo.
Ciò che infatti interessa a Lee Jea-han non è scoperchiare il vaso di pandora delle contraddizioni dell’essere umano. Non ha bisogno di far ubriacare i suoi personaggi per svelare le loro reali intenzioni. Jong-goo, per quanto sia in preda a deliri vittimisti, sfoga un disagio comprensibile, e le dichiarazioni d’amore della coppia non sono affatto di circostanza. Stesso discorso per Joo-ho e la moglie, impegnati in un alterco che non cela alcun infingimento.
Quello che il regista desidera è invece fotografare un momento, alla stessa stregua di Sophie con la sua fotocamera dello smartphone. Non importa se sia banale. Esso diventa speciale quando si aggiungono delle foto e lo si descrive con delle parole. Poiché può essere riguardato quando il tempo è passato, riflettendo sui semplici e bei momenti dedicati a se stessi. Anche il dolore fa parte dei ricordi, ma l’evento tragico vissuto nel momento viene poi metabolizzato con il suo racconto sulla lunga distanza.
Pubblicato il 07/08/2023 da KoreanWorld.it
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