


In The Artist: Reborn, Oh In-sook (Ryu Hyun-kyung) è una pittrice poco conosciuta, appena tornata in Corea del Sud dopo aver studiato pittura tradizionale orientale in Danimarca. Presentandosi con il nome d’arte Giselle, In-sook cerca di farsi conoscere nell’ambiente artistico coreano, ma ottiene solo rifiuti. Solo Park Jae-bum (Park Jung-min), il direttore artistico di una galleria d’arte, vede in lei del potenziale e organizza una mostra delle sue opere. Tuttavia un’improvviso infarto provoca la morte dell’artista, facendo aumentare vertiginosamente il valore delle sue opere. Di conseguenza Jae-bum ne approfitta per ottenere ingenti ricavi. Finché Giselle torna miracolosamente in vita, ostacolando i piani di Jae-bum.

Titolo Originale
아티스트: 다시 태어나다 (ji-jel, da-si tae-eo-nada)
Genere
Commedia
Regia e Sceneggiatura
Kim Kyeong-won
Interpreti
Ryu Hyun-kyung, Park Jung-min, Moon Jong-won, Kim Si-young, Lee Kan-hee, Kim Eun-kyeong, Lee Seok-jae, Shin Young-jin, Kim Ji-an, Kong Yoo-seok
Corea del Sud, 2015, 96′

The Artist: Reborn è una commedia nera che offre spunti di riflessionE interessanti sul mondo dell’arte, ma soffre di una messa in scena noiosa e approssimativa.
Come dimostrato nell’arco della storia, il valore di un artista e delle sue opere viene misurato dopo la sua morte, al di là della qualità intrinseca espressa dal suo talento. Così avviene per Giselle, una pittrice non eccelsa, ma neanche da scartare. Tanto viene ignorata in vita, quanto viene sopravvalutata dopo la morte. Ad alimentare questo meccanismo poi interviene un direttore che ha il senso artistico di un mero affarista.
Ma Giselle è morta solo in apparenza e il suo ritorno in scena, sulle prime, scombina le carte di Jae-bum. Tuttavia il direttore riesce a fare di un problema un’opportunità. Se è la morte che dà valore all’opera d’arte, allora perché non sfruttare i lavori postumi di un’artista che non smette di creare neanche da morta?
Ma la coscienza di Giselle non può sostenere una tale contraddizione e finisce con l’accusare se stessa di plagio pur di ottenere il riconoscimento che le spetta in vita. Così al direttore non resta che usare estremi rimedi a mali estremi. Ed è qui che il film palesa indecisioni e scelte poco convincenti, in quanto il regista opta per una soluzione incerta. Prima di tutto perché introduce il tentato omicidio in un film dai toni leggeri. Secondo poi, perché il film si chiude senza fornire alcun dettaglio su cosa sia capitato al direttore, preferendo invece mostrare un’artista serena con se stessa e con le sue opere.
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Pubblicato il 28/02/2021 da KoreanWorld.it
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