


In Merry Christmas Mr Mo Ki Joo-bong è Mo Geum-san, un barbiere di provincia che trascorre le sue giornate in una routine fatta di nuotate in piscina, bevute solitarie al bar e scrittura di diari a fine giornata. Finché un giorno gli viene diagnosticato un cancro allo stomaco e intraprende con il figlio regista Stephen (Oh Jung-hwan) e la ragazza di quest’ultimo, Park Ye-won (Go Won-hee), un road movie verso Seul. Durante il viaggio i tre gireranno un film sceneggiato da Geum-san e inviteranno alla proiezione tutti gli individui che lo accompagnano durante la sua routine quotidiana.

Titolo Originale
메리크리스마스 미스터 모 (me-ri-keu-ri-seu-ma-seu mi-seu-teo mo)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Lim Dae-hyeong
Interpreti
Ki Joo-bong, Oh Jung-hwan, Go Won-hee, Jeon Yeo-bin, Kim Hak-sun, Son Go-myung, Kim Jung-young, Im Sa-rang, Sin Jae-hoon, Yoo Jae-myung
Corea del Sud, 2016, 101′

Merry Christmas Mr Mo è il film d’esordio di Lim Dae-hyeong, il regista del pluripremiato Moonlit Winter, e come quest’ultimo è un road movie in cui un genitore riallaccia i fili con il proprio passato.
Come in Moonlit Winter, figlio e consorte accompagnano il genitore nel suo viaggio. Tuttavia tale road movie è un percorso di rivelazione e accettazione dello stato delle cose anche per loro. Soprattutto per Stephen, che subisce lo shock della verità sulle sue origini. Mentre Ye-won è la spalla matura su cui poter fare affidamento.
Ed è proprio Ye-won a svelare, tramite la lettura dei diari di Geum-san, un carattere apparentemente misantropo del vecchio, che nasconde invece pillole di saggezza. Come ad esempio il suo rifiuto di mangiare i manicaretti della cognata, semplicemente perché gli è stato prescritto di non mangiare cibi troppo salati. O come l’indifferenza mostrata nei confronti di Ja-yeong (Jeon Yeo-bin), considerata una donna sola a cui può donare solo altra solitudine. Per non parlare della sua attenzione per le piccole cose (il barista, il natante che fa solo riscaldamento), che denota un’osservazione divertita, solamente mascherata, da fastidio.
Solo il Cinema, o meglio il fare Cinema, può esprimere ciò che una vita di abbandoni (la moglie morta prematuramente) e rinunce (i suoi sogni d’attore mancato) ha rattrappito. Pertanto, lo slapstick chapliniano da cui trae ispirazione per la lavorazione del film muto, restituisce un Geum-san protagonista della sua sceneggiatura, che non è altri che il vero se stesso, descritto nei suoi diari. Inoltre, permea di leggerezza l’esperienza intimamente drammatica del protagonista.
È dunque un road movie dai toni apparentemente farseschi, che ricorda nel rapporto padre figlio (e nel bianco e nero) Nebraska di Alexander Payne. Mentre una slide guitar rycooderiana riverbera echi da Paris Texas, altro film di padri e di figli.
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Pubblicato il 01/03/2021 da KoreanWorld.it
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