


In I Have a Date with Spring, Lee Gwi-dong (Kang Ha-neul) è un regista che non dirige film da 10 anni. Mentre è intento a scrivere una sceneggiatura dal soggetto apocalittico, s’imbatte in un gruppo di escursionisti. Una di loro, che sostiene di essere una sua ammiratrice, gli chiede di parlarle del suo ultimo progetto. E da quel dialogo scaturiscono tre storie in cui i protagonisti festeggiano i loro rispettivi compleanni in solitudine. Nel primo episodio la studentessa Han-na (Kim So-hee) viene seguita da un uomo misterioso (Kim Sung-kyun) che la turba e l’incuriosisce allo stesso tempo. Dopo di che è la volta del professore Jeon Eui-moo (Kim Hak-sun), che incontra una donna dal volto deturpato verso cui prova un’insolita attrazione. Infine, nella terza storia, Soo-min (Jang Young-nam) s’imbatte in una ragazza (Lee Ju-young) che le ricorda la sua giovinezza.

Titolo Originale
나와 봄날의 약속 (na-wa bom-nal-eui yak-sok)
Genere
Grottesco
Regia
Baek Seung-bin
Sceneggiatura
Baek Seung-bin, Yoo Ji-young
Interpreti
Jang Young-nam, Kim Sung-kyun, Kim Hak-sun, Lee Ju-young, Kim So-hee, Song Ye-eun, Kang Ha-neul, Lee Hye-young
Corea del Sud, 2018, 92′

Dopo 10 anni da Members of the Funeral, Baek Seung-bin dirige con I Have a Date with Spring un film grottesco che gioca tra realtà e fantasia, autoanalisi e flusso onirico.
Non è un caso infatti che “Death and Boy”, l’ultimo film girato dal protagonista, sia raffigurato con la stessa locandina di Members of the Funeral. Lee Gwi-dong rappresenta pertanto l’estensione metacinematografica di Baek Seung-bin. Inoltre i personaggi usciti fuori dalla fantasia del regista hanno tutti dei punti in comune con il reale. Non solo sono tutte persone sole che festeggiano il loro compleanno come lo stesso regista, ma sono interpretati addirittura dagli stessi escursionisti in cui Gwi-dong s’imbatte. E perfino l’atmosfera surreale, fatta di rumori improvvisi e stranezze d’ogni sorta che pervadono il mondo del regista, si riflette sulla sua sceneggiatura.
Il risultato è una sequenza di episodi fatti della stessa materia dei sogni. Come nei sogni infatti i personaggi sono combattuti tra razionalità e incoscienza, tra coscienza e libido. Così come Han-na cede alle proposte del suo compagno di viaggio nonostante mantenga una logica diffidenza, così una casalinga depressa finisce col rivivere il ricordo della combattente che fu, sterminando ciò che è diventata. Infine il professore si lascia andare ad un amore a cui non può più permettersi di rinunciare. Le sue pustole, dall’iconografia cronenberghiana, sono la manifestazione fisica dell’amore vero, assoluto, per cui si è disposti a morire.
Alla fine anche il regista troverà una via d’uscita alla solitudine che l’ha bloccato, e scriverà di una primavera che verrà anche per lui. Tanto siamo tutti dannati, dice l’escursionista, perciò meglio andarsene senza il rimpianto di non aver vissuto.
Pubblicato il 22/02/2021 da KoreanWorld.it
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