


In The Gossip, Jeong-seok (Kang Chan-hee) si reca presso una villa per lavorare come badante dell’anziano Choi Deok-pal (Jang Gwang), costretto a letto in stato vegetativo. All’interno dell’abitazione Jeong-seok incontra un ragazzo (Kim Kang-hyun), che lo istruisce sulla sua mansione. Per evadere dalla noia, il ragazzo invita l’attraente Se-na (Kim So-ra) a raggiungerli. I tre raccontano a turno delle storie che li riguardano, difficili da credere. Intanto Choi Deok-pal si sveglia dal coma per aggredire i tre giovani.

Titolo Originale
썰 (sseol)
Genere
Commedia, Horror, Thriller
Regia
Hwang Seung-jae
Interpreti
Kim Kang-hyun, Kang Chan-hee, Kim So-ra, Jo Jae-yun, Jang Gwang, Jang Young, Jung Jin-young
Corea del Sud, 2020, 84′

Con The Gossip, Hwang Seung-jae dirige una black comedy indecisa su cosa vuole essere, tra denuncia sociale e horror.
Ne esce dunque un b-movie ibrido che approccia timidamente sia le stesse tematiche avanzate nel precedente The Interviewees, sia l’intrattenimento di genere.
Si inizia con una presentazione dei personaggi, affidata per lo più a monologhi e dialoghi, che evidenziano quanto la presenza di ognuno di loro nella casa, sia determinata da ragioni economiche. Infatti, Jeong-seok deve accettare il lavoro per ripianare i debiti lasciati dal padre, mentre il ragazzo con gli occhiali deve rubare un diamante per rientrare del capitale perso in un investimento in criptovalute. Entrambi cercano di cambiare invano le loro condizioni, che un normale lavoro da impiegato non può di certo garantire.
Sempre per soldi, Se-na vende invece il suo corpo. Ma perde la scommessa contro il presidente di un chaebol, tanto impotente sessualmente, quanto potente socialmente.
Dopo le premesse iniziali fa capolino il genere. E tra un morso di calamaro e l’altro, ogni personaggio introduce il proprio giro di confessioni, solo apparentemente inventate. La black comedy si risolve (quasi) tutta lì, tra le pieghe di gossip (come da titolo) che in realtà gossip non sono. E non sono di certo più incredibili della svolta horror, questa sì visibile, anche se prevedibile e non portata avanti con convinzione.
Sembra quasi che il personaggio di Choi Deok-pal, al di là dell’incursione nell’horror, funga solo da simbolo di un’aristocrazia imprenditoriale che vampirizza le classi sociali più deboli, irretendole con il sogno di qualcosa che non possono avere (il diamante). Troppo poco per uscire dal confine del b-movie che cerca (sbagliando) di fare a meno del genere.
Pubblicato il 11/01/2023 da KoreanWorld.it
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