


Un biglietto della lotteria 6/45 capita per caso tra le mani del soldato di leva sudcoreano Park Cheon-woo (Go Kyung-pyo). Fortuna vuole che il biglietto risulti vincente del montepremi di 5,7 miliardi di won. Cheon-woo non fa in tempo ad entusiasmarsi, che perde il biglietto, volato oltre la DMZ, in territorio nordcoreano. A raccoglierlo è Ri Yong-ho (Lee Yi-kyung), un soldato nordcoreano, che però non ha la possibilità di riscuotere la rivincita.
I due soldati s’incontrano più volte per trattare la spartizione del premio, ma non riescono a mettersi d’accordo nemmeno quando coinvolgono altri compagni e superiori. Finché il responsabile dell’approvvigionamento idrico sudcoreano propone ai due schieramenti di dividersi il premio ognuno al 50%. A garanzia del patto, Cheon-woo e Ri Yong-ho si scambieranno momentaneamente i ruoli, fino a quando un soldato sudcoreano riuscirà a riscuotere il montepremi, e i due soldati potranno così tornare ai rispettivi eserciti di appartenenza.

Titolo Originale
육사오[6/45] (yuk-sa-o[6/45])
Genere
Commedia
Regia e Sceneggiatura
Park Gyoo-tae
Interpreti
Go Kyung-pyo, Lee Yi-kyung, Eum Moon-suk, Park Se-wan, Lee Soon-won, Kwak Dong-yeon, Kim Min-ho, Ryu Seung-soo, Yoon Byung-hee, Lee Joon-hyuk-I, Shin Won-ho-I, Nam Do-yoon
Corea del Sud, 2022, 113′

Godibile e senza pretese, 6/45 è una commedia sulla DMZ, che ironizza su una divisione coatta tra due opposte fazioni non poi così dissimili tra di loro.
La zona demilitarizzata ha sempre offerto soggetti interessanti per il cinema coreano, fino a raggiungere lo zenit con JSA di Park Chan-wook. Il regista Park Gyoo-tae lo sa bene e cerca di parodiarne, se non il contenuto, il nome. E non solo sulle locandine, in modo estremamente evidente, ma perfino nel film stesso, in cui la Joint Security Area diventa una Joint Supply Area.
Tuttavia, lungi dall’ironizzare su JSA, 6/45 mette, piuttosto, alla berlina le caratteristiche di entrambi gli schieramenti, non lesinando l’utilizzo di luoghi comuni. Ne guadagna la commedia, che tramite l’utilizzo di una tecnica a specchio, non risparmia paragoni umoristici tra una fazione e l’altra. Quando ad esempio Cheon-woo aiuta gli animali della fattoria a riprodursi, Yong-ho aiuta un commilitone a lucidare le scarpe o a salvarlo da una mina antiuomo, e così via.
Ma 6/45 è comunque pieno di trovate comiche notevoli, dai nordcoreani che per risparmiare munizioni emettono dai megafoni il suono degli spari, al cane che risponde agli ordini del suo superiore, dalla danza dei nordcoreani sulle note di un brano di una girl-k-pop band, alla sfida tra i due superiori del nord e del sud (competenti, ma incompetenti) nell’assemblare un’arma, e via dicendo.
Ovviamente 6/45 ironizza anche sul denaro e sul rapporto che con esso hanno i due popoli.
Se in Corea del Sud il sistema capitalista porta la popolazione a gettare i propri risparmi nel gioco, in Corea del Nord i soldi devono essere spesi per un paese, che però non ha fatto nulla per la propria popolazione.
Peccato che la sceneggiatura lasci dei vuoti, sia nell’episodio degli intermediari, che nella vicenda del cinghiale con la borsa piena di soldi. Va bene che serve ad indicare che basta avere il minimo sufficiente per soddisfare le proprie necessità, al fine di avere una vita felice, ma si rimane un po’ interdetti nel notare che la chiusura venga affidata al biglietto che vola, anziché al destino della borsa. Onesta e per giunta cinica, invece, la vanificazione della linea romantica e la presa d’atto che la riunificazione sia solo una chimera. Così come per Cheon-woo e Yeon-hee (Park Se-wan) non c’è possibilità per un futuro insieme, così per i due popoli non c’è modo di riunificarsi, se non incontrandosi al confine, tra una manutenzione idrica e una partita di Jokgu.
Pubblicato il 13/01/2023 da KoreanWorld.it
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