


In The Rules of the Game Yong-dae (Park Joong-hoon) lascia il suo lavoro presso un autolavaggio e parte per Seul insieme alla sua ragazza Tae-suk (Oh Yeon-so). Il suo intento è di unirsi alla gang del boss Kwang-chun, e il truffatore Man-su (Lee Kyung-young) gli scrive una finta lettera di raccomandazione in cambio di un pasto gratuito. Ad ogni modo Yong-dae riesce ad entrare nelle grazie di Kwang-chun, e dopo aver incontrato di nuovo Man-su, gliela fa pagare consegnandolo agli uomini di Kwang-chun, che lo rendono storpio. Nonostante scali le gerarchie, Yong-dae resta comunque una pedina che Kwang-chun non esiterà ad usare per i propri interessi.

Titolo Originale
게임의 법칙 (Gameui beobjig)
Regia
Jang Hyeon-su
Sceneggiatura
Jang Hyeon-su, Kang Je-gyu
Interpreti
Park Joong-hoon, Lee Kyung-young, Oh Yeon-soo, Kwon Hae-hyo, Kim Hae-gon, Choi Hak-rak, Jang Se-jin, Im Chang-jung, Kim Boo-sun, Lee Il-jae
Corea del Sud, 1994, 110′

Titolo essenziale del cinema d’azione coreano degli anni 90, The Rules of the Game è un crime movie moderatamente crudo e spietato, ma in fondo banale.
Non mancano in effetti scene insolitamente cruente, come la menomazione di un piede con una motosega, o una pallottola piantata in pieno cranio. E il percorso autodistruttivo del protagonista lo rende un degno antieroe noir. Tuttavia la trama segue codici e meccanismi tipici del genere, che non portano nulla di originale. Siamo cioè di fronte a un tentativo di rivalsa di un uomo illuso e poi tradito da un potere più forte di lui, ovvero a un leitmotiv che non si discosta da mille altri film sul crimine.
La sceneggiatura mostra poi alcune leggerezze grazie a un montaggio che salta alcuni passaggi o li dà troppo per impliciti all’inizio, rendendo la visione poco fluida. Si pensi ad esempio all’omissione della vendita di Tae-suk al night club da parte di Yong-dae.
Discorso a parte merita Park Joong-hoon, perfetto per il ruolo dell’irruento spaccone, vittima della sua ignoranza. Ma proprio per questo è limitato nello spettro recitativo, sebbene mostri segni di vulnerabilità davanti a Tae-sook e Man-su. Quest’ultimo, interpretato da Lee Kyung-young, è forse il personaggio più interessante, che ricorda per certi versi il Rizzo di Un Uomo da Marciapiede, non solo per la medesima menomazione fisica. Nonostante debba la sua dannazione a Yong-dae, finisce col condividere il suo sogno con lui. Mente Tae-suk, interpretata da Oh Yeon-soo, viene relegata al ruolo della solita donna bistrattata dall’uomo da cui pretende solo di sentirsi dire di essere amata.
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Pubblicato il 21/09/2023 da KoreanWorld.it
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