


In Set Play, il minorenne Seong-cheol (Lee Jae-kyoon) si guadagna da vivere prostituendosi con donne benestanti. Con l’aiuto di Gi-joon (Jang Yoo-sang), di due anni più piccolo di lui, Seong-cheol ricatta le sue clienti, minacciandole di pubblicare in rete le prove dei loro rapporti, al fine di estorcere loro ancora più denaro. I soldi a Seong-cheol servono soprattutto per contribuire all’economia della famiglia. Il fratello maggiore (Kim Joon-goo) è celebroleso dopo essere stato colpito dal padre (Kim Jung-pal), e ha bisogno di cure costanti. Mentre la madre (Park Hyun-sook), dopo aver divorziato dal marito, si arrangia in lavori umili ed è preda di uomini che si approfittano della sua situazione. Solo l’amore che prova verso l’aspirante idol Yoo-seon (Go Min-si) salva Seong-cheol dalla disperazione, finché Gi-joon gli soffia, oltre alla dignità, anche la ragazza.

Titolo Originale
세트플레이 (se-teu-peul-le-i)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Moon Seung-wook
Interpreti
Lee Jae-kyoon, Jang Yoo-sang, Park Hyun-sook, Go Min-si, Kim Joon-goo, Kim Jung-pal, Kim Sun-kyung, Jo Eun-joo, Kim Eun-kyeong, Kim Sang-woo, Park Myung-shin, Park Jeong-jin
Corea del Sud, 2018, 84′

Set Play di Moon Seung-wook denuncia le contraddizioni di uno stato sociale inesistente, a cui le nuove generazioni reagiscono di conseguenza.
Reazioni che di certo non sono improntate all’etica, ma a necessità stringenti. I metodi utilizzati per ottenere denaro, per quanto moralmente deprecabili, appaiono gli unici gesti in grado di riequilibrare una diseguaglianza sociale che presenta le vittime come ricche signore annoiate e fedifraghe, intimorite di perdere non tanto i soldi, che non sono un problema per chi ne ha più di quanto ne abbia bisogno, ma l’immagine sociale vanesia che si sono costruite.
Dopotutto non è lo Stato sociale a ristabilire un certo equilibrio che la società capitalista di certo non favorisce. Anzi, l’assistente sociale si reca dalla madre solo per notificarle la sospensione dei sussidi, in seguito alla ricezione di somme irrisorie, ma sufficienti per campare, da parte dell’ex marito. Senza sussidi non possono neanche restare a vivere in un buco di pochi metri quadri. E invece di provvedere al fabbisogno di una famiglia in difficoltà, lo Stato si annulla nella burocrazia e costringe una madre a compiere una scelta disumana e disumanizzante.
In questo contesto di desolazione assoluta, rappresentato da un’anonima periferia in espansione, Seong-cheol cerca di proteggere il suo mondo scendendo a compromessi e incattivendosi all’esterno.
Non aiuta, ad esempio, un’anziana sulla sedia a rotelle, mentre si prodiga di cure verso il suo fratello disabile. Inoltre non picchia il pusillanime che lo ha umiliato, solo perché senza di lui non può guadagnare la somma necessaria per salvare la propria famiglia.
Anche Yoo-seon e Gi-joon sono giovani che si adeguano alle condizioni offerte della società. La prima è disposta a mettersi insieme con chi si è approfittato di lei, pur di ottenere successo nel mondo dello spettacolo. Mentre il secondo impara come raggirare il mondo per ottenere vantaggi materiali.
Tuttavia lo Stato torna a ristabilire il “suo” ordine, arrestando i criminali e credendo di comprendere i motivi della loro devianza, ma non capendo in realtà, ancora una volta, nulla.
Pubblicato il 23/01/2022 da KoreanWorld.it
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