


In Cassiopeia, l’avvocato Soo-jin (Seo Hyun-jin) prepara la figlia Ji-na (Joo Ye-rim) a trasferirsi all’estero dall’ex marito, di modo che abbia migliori opportunità nella vita. Intanto, in assenza di una baby sitter, Soo-jin chiede a suo padre In-woo (Ahn Sung-ki) di badare alla nipote quando lei non è in casa per lavoro. Il giorno della partenza all’estero di Ji-na, prima di accompagnarla all’aeroporto, Soo-jin deve sbrigare una faccenda di lavoro, terminata la quale però, non trova più la figlia.

Titolo Originale
카시오페아 (ka-si-o-pe-a)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Shin Yeon-shick
Interpreti
Ahn Sung-ki, Seo Hyun-jin, Joo Ye-rim
Corea del Sud, 2022, 102′

Cassiopeia è la costellazione più brillante, grazie alla quale i naviganti possono individuare la stella polare, punto di riferimento primigenio per orientarsi nel mondo.
La perdita dell’orientamento è solo uno dei sintomi dell’Alzheimer, che priva chi ne è affetto della memoria. Shin Yeon-shick approccia l’argomento senza fornire coordinate esplicite, associando la smemoratezza della protagonista a uno scherzo tra madre e figlia. Motivo per il quale, chi scrive dovrebbe non spoilerare, se non fosse che la suddetta malattia è il tema portante del film, a cui il regista arriva intelligentemente, prendendosi tutto il tempo utile a svelare un mistero.
A differenza di Dory, citata non a caso dal regista per bocca di Ji-na, che ha perso la memoria breve e cerca i suoi genitori, Soo-jin non vuole che la figlia la riveda. Il suo più grande timore è infatti che Ji-na non sopporti il dolore di avere una madre che non la riconosca. Dopotutto Soo-jin è una donna che piange solo quando piove, poiché il rumore della pioggia nasconde il rumore del suo pianto. E’ insomma una donna fragile dentro, ma forte fuori. Con una madre morta prematuramente e un padre sempre fuori per lavoro, ha imparato a cavarsela da sola nella vita. Ha inoltre ottenuto risultati nonostante un mondo che la guardi dall’alto verso il basso.
Da madre apparentemente esigente ma intimamente premurosa, Soo-jin vuole offrire alla figlia un futuro migliore del suo. La ricetta che le offre prevede però la rimozione del dolore, senza la quale la figlia non potrà mai crescere. Ed è proprio quest’ultima a farglielo capire, chiedendole di non aver timore di piangere di fronte a lei, di condividere la sofferenza, anziché nasconderla come una vergogna. Poiché il mondo è sì pieno di persone che si approfittano di lei, ma anche di persone gentili che l’aiutano a non sentirsi debole.
Ma Se per Ji-na la vita è solo all’inizio, per Soo-jin la perdita della memoria, e di conseguenza della propria identità, è comunque inesorabile.
Sebbene Seo Hyun-jin offra in diversi punti un’interpretazione dai toni esasperati, ha comunque l’ingrato compito di manifestare la consapevolezza del suo personaggio di stare diventando una zombie senz’anima. Le fa da contraltare un sempre sontuoso Ahn Sung-ki, pacato, controllato e dispensatore di saggezze, ma anche di inadeguatezze. Le piccole abitudini, come lavarsi i denti alle undici, riempiono di significato l’esistenza di In-woo, e sono per Soo-jin l’ultimo appiglio prima di cadere nell’oblio, prima che Cassiopeia si spenga e con essa la stella polare.
Pubblicato il 09/09/2022 da KoreanWorld.it
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