


In Serve the People Sin Moo-gwang (Yeon Woo-jin) promette al futuro suocero (Jang Gwang) di far carriera in ambito militare pur di ottenere la mano di sua figlia (Jang Hae-min). A tal fine riesce a farsi assumere come cuoco presso la residenza del Comandante di divisione (Cho Seong-ha). Mentre il Comandante è in missione al confine, sua moglie Ryoo Soo-ryeon (Ji An) osserva da lontano Moo-gwang e gli ordina di soddisfarla in ogni suo capriccio. Inizialmente restio a compromettersi, Moo-gwang finisce col cedere ai ricatti, anche sessuali, della donna, destinata a mantenersi casta per un marito sessualmente menomato. Ben presto, comunque, i due finiscono per essere travolti da un’intensa passione.

Titolo Originale
인민을 위해 복무하라 (bok-mu-ha-ra wi-hae bok-mu-ha-ra)
Genere
Melodramma
Regia e Sceneggiatura
Jang Cheol-soo
Interpreti
Yeon Woo-jin, Ji An, Cho Seong-ha, Jung Kyu-soo, Kim Ji-chul, Woo Ju-bin, Jang Hae-min, Jang Gwang, Yoo Soon-cheol, Baek Su-ryeon, Oh Yong, Ri Min, Park Jung-eon, Han Il-gyu
Corea del Sud, 2020, 146′

Serve the People è un motto rivoluzionario che nasconde sotto una fantomatica realizzazione collettiva, la soppressione di ogni felicità personale.
Sebbene non ci siano riferimenti diretti alla Corea del Nord, ogni dettaglio di Serve the People converge nel criticare il regime di Pyongyang. Scopriamo ad esempio, grazie all’uso del flashback, che, per il protagonista, la fedeltà all’ideale socialista non è che un mezzo per raggiungere un fine personale. E lo è per tutti, compreso Ji Do-won (Jung Kyu-soo), che implora Moo-gwang di intercedere presso Ryoo Soo-ryeon per ottenere vantaggi personali.
Gli oligarchi insegnano che un torto verso di loro si ripercuote sull’intera collettività, e servire il popolo si riduce a servire proprio gli oligarchi e le loro posizioni di potere. E così Moo-gwang si dirige dove la placca del Partito lo richiede. Va verso il Comandante, servendogli il pranzo, o verso Ryoo Soo-ryeon, soddisfacendo i suoi appetiti sessuali, non certo verso il popolo.
Nonostante Ryoo Soo-ryeon goda del potere riflesso del marito, è una donna di umili origini rinchiusa in una gabbia dorata. La mancanza di scarpe, che non siano gli stivali donati dal Presidente, denota una clausura che deprime la sua esistenza. Solo il rapporto sessuale con un suo pari come Moo-gwang riesce a restituire dignità alla propria vita.
Tuttavia Soo-ryeon è abituata ad esercitare il potere, e per quanto il gioco erotico tra master e slave contribuisca a rendere intensa la passione tra i due, entrambi rifiutano di servire l’altro/a, abituati come sono l’una a ricoprire una posizione sociale elevata, e l’altro ad interpretare il ruolo del marito servito e riverito dell’istituzione patriarcale.
Ma poi I sentimenti prendono il sopravvento, quando la sfida di potere tra i due si tramuta in una sfida contro il potere, per dimostrare chi ama di più l’altro/a, a rischio di lasciarci la pelle.
Non a caso Moo-gwang esprime la propria nostalgia per Soo-ryeon sbrigando le faccende di casa, a dispetto della contrarietà patriarcale della moglie, proprio perché comprende che non è il potere a donargli la felicità, ma dedicarsi anima e corpo alla propria ragione di vita, non ad un concetto astratto e vacuo, se non addirittura fasullo.
Pubblicato il 08/09/2022 da KoreanWorld.it
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