


In The Witch : Part 2. The Other One, una ragazza (Shin Si-ah) si sveglia ferita e insanguinata in un laboratorio segreto dove c’è stata una carneficina. Dopo essere fuggita, incontra per caso Kyeong-hee (Park Eun-bin) e la salva da alcuni gangster che vogliono prenderle la casa. Ma Yong-doo (Jin Goo), il capo della gang, non demorde e continua a tormentare Kyeong-hee e suo fratello Dae-gil (Sung Yoo-bin). Nel frattempo Jang (Lee Jong-suk), i transumani To-Woo e i loro avversari Jo-hyeon (Seo Eun-soo) e Tom (Justin John Harvey) danno la caccia alla ragazza per eliminarla.

Titolo Originale
마녀 Part2. The Other One (ma-nyeo Part2. The Other One)
Genere
Fantascienza, Azione
Regia e Sceneggiatura
Park Hoon-jung
Interpreti
Shin Si-ah, Park Eun-bin, Seo Eun-soo, Jin Goo, Sung Yoo-bin, Jo Min-soo, Cha Soon-bae, Justin John Harvey, Byeon Seo-yun, Chae Won-bin, Lee Jong-suk, Kim Da-mi, Um Tae-goo, Kim Ki-hae
Corea del Sud, 2021, 137′

Con The Witch: Part 2. The Other One, Park Hoon-jung prosegue la sua saga fantascientifica ingarbugliando la trama, ma deliziando sul piano dell’azione.
Se il primo capitolo si basava sul controverso personaggio di Ko Ja-yoon, con una Kim Da-mi che ne amplificava il fascino ambiguo, The Witch: Part 2. The Other One presenta invece una sorella diversa, ingenua e senza identità (non ha nome). Nonostante ciò alimenti il mistero che circonda la ragazza, comunque intuibile dall’antefatto iniziale, non le fornisce un solido background su cui sviluppare la trama. Park Hoon-jung infatti preferisce dividere l’azione e l’attenzione su più fronti, donando storie personali solo ai personaggi secondari, non a caso umani. Sì, perché in questo secondo capitolo di una probabile trilogia, comprendiamo che i protagonisti sono tutti cloni. E come tali non hanno un passato che li identifichi, ma solo obiettivi per cui sono stati “programmati”.
La moltiplicazione degli attori in campo ingarbuglia però la trama, disconnessa e parcellizzata su diversi personaggi che rispondono tutti a Baek (Jo Min-soo), ma agiscono come cani sciolti in lotta tra loro. Ne guadagna però l’azione, mai così spettacolare, specialmente sul finale, con un uso maturo degli effetti speciali. E comunque, il fatto che i “transumani” e gli “union” non abbiano un background, non li sottrae dall’avere una forte caratterizzazione. Se Lee Jong-suk svolge un po’ il ruolo che era di Choi Wooshik nel precedente capitolo, i to woo sono macchine da guerra senz’anima.
Ma è L’ACCOPPIATA Seo Eun-soo/Justin John Harvey a rubare la scena, sia sul piano della personalità che della linea comica.
Quest’ultima è estremamente ammiccante all’action hollywoodiano, ma capace anche di escursioni metacinematografiche (l’uso dell’ipad per vedere Netflix).
Nonostante la baraonda di azione e personaggi sulla scena, Park Hoon-jung riesce comunque non solo a collegare senza forzature (eccetto forse la comparsa di Kim Da-mi) tutti i punti che legano The Witch: Part 2. The Other One al primo capitolo, ma a fornire nuove e intriganti ipotesi narrative, formulabili già dalla visione di The Witch: Part 1. The Subversion (il trapianto di midollo spinale dalla madre, come cura definitiva).
C’è tempo anche per un impercettibile cameo di Um Tae-goo, che ci ricorda che il cinema di Park Hoon-jung non è solo legato alla fortunata saga di The Witch, ma ha molto da dire anche sul piano, tra gli altri (The New World, The Tiger: An Old Hunter’s Tale), del noir d’autore (Night in Paradise).
Pubblicato il 11/09/2022 da KoreanWorld.it
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