

Eunmi (Son Ye-won) studia sodo per prepararsi all’esame di stato. Al fine di alleviare lo stress, intraprende rapporti sessuali occasionali con diversi coetanei. Durante un incontro col suo gruppo di studio, Eunmi conosce Byung-tae (Kwak Min-gyoo), verso cui inizia a provare qualcosa di più di una semplice intesa sessuale. Tuttavia i due non possono costruire nulla insieme, prima di aver passato l’esame e trovato un lavoro stabile nella pubblica amministrazione.

Titolo Originale
은미 (eun-mi)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Jeong Ji-young
Interpreti
Son Ye-won, Kwak Min-gyoo, Oh Gyu-chul, Moon Woo-bin, Lee Na-young, Kim Jong-jae, Kim Yeong-seon, Kim Seong-hyeok, Jang Geun-yeong
Corea del Sud, 2019, 70′

CON UNA SENSIBILITÀ MODERNA E FEMMINILE, L’esordio della regista Jeong Ji-young getta uno sguardo su una gioventù coreana stressata dallo studio e dalle aspettative.
Non tutti i giovani coreani hanno l’opportunità di frequentare le università migliori, e per chi cerca di trovare un proprio posto nel mondo, la strada è ancor più in salita. L’estrema competitività e gli alti standard richiesti obbligano gli individui a dedicare ogni momento delle proprie giornate allo studio. Ne consegue l’insorgenza di disagi psicosociali dovuti anche a bisogni repressi e responsabilità non scelte.
Eunmi riassume questa condizione. Costretta a schiaffeggiarsi pur di rimanere sveglia, la protagonista si dedica completamente allo studio. Non solo per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza e della maturità, ma anche per non deludere le aspettative della madre. Come Byung-tae, che sente il peso di un padre a cui dovrà pagare le spese mediche, anche Eunmi ha una madre che può fare affidamento solo su di lei. Con il risultato che oltre a sentirsi responsabili verso sé stessi, lo sono anche, se non di più, verso i propri genitori. Ironico poi che la madre di Eunmi pensi che il suicidio di un ragazzo sentito in TV sia causato dalla troppa pressione nello studio, quando sua figlia versa nelle stesse condizioni anche a causa sua.
A trarne nocumento sono soprattutto le interazioni sociali.
Come ad esempio nel caso di Won-cheol, che non ha parlato con nessuno per più di 2 mesi, prima di entrare in un gruppo di studio. Quest’ultimo diventa ironicamente l’unico rimedio alla solitudine per gli studenti. Non è un caso che diventi galeotto di rapporti occasionali tra i suoi membri, e tra membri di altri gruppi di studio, come avviene per Byung-tae.
Tutti i giovani con cui Eunmi va a letto le comunicano che non vogliono avere delle relazioni, ma semplicemente sentirsi meno soli. Perfino Byung-tae nasconde problematiche psicologiche irrisolte nelle sue velleità di relazioni stabili. Anche Eunmi d’altronde non vuole impegnarsi per via dello studio, ma sente comunque il bisogno di sfogare i propri i istinti sessuali repressi. Tuttavia il rapporto con Byung-tae le apre orizzonti nuovi, ma in conflitto con i suoi “doveri”. Situazione ben raffigurata dalle inquadrature sul suo calendario, tra periodo di ovulazione e fitto programma di studio.
Jeong Ji-young descrive le avventure della sua protagonista con una sensibilità femminile, restituendo alla donna un’immagine più aderente alla realtà e ai tempi moderni, mostrandone bisogni sessuali e conflitti interiori.
Pubblicato il 12/01/2022 da KoreanWorld.it
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