


In Fallen la pluripremiata scrittrice di romanzi di fantascienza Baek Jo-kyeong (Yang Ji) viene intervistata su un episodio di revenge porn di cui è stata vittima. Successivamente in un bar il suo produttore esige che lei si scusi in pubblico per uscire dalla situazione incresciosa, nonostante lei sia stata filmata durante uno stupro. Intanto alcuni critici parlano della sua vita e del video dello scandalo, mentre un’ammiratrice di nome Jang Su-jin tenta di sedurla.
Subito dopo, Jo-kyeong si risveglia legata e imbavagliata dentro un barile situato in un capannone. Attorno a lei vi sono altri barili al cui interno trova, sedate, le stesse persone con cui ha interagito nel bar. Sconvolta e smarrita, Jo-kyeong presta ascolto alla sua coscienza, impersonata dagli individui imprigionati insieme a lei e da persone importanti del proprio passato. Tra queste ultime vi sono la sua amica morta suicida, la madre serial killer e lei stessa da giovane.
Intanto, in una stanza segreta, alti funzionari del governo e delle nazioni unite si riuniscono per decidere quali soluzioni adottare in merito al destino di una serial killer.
Costei, tuttavia, confessa di essere un’intelligenza artificiale trapiantata in un essere umano, e che ha viaggiato attraverso una voragine spazio-temporale dal 2059 al 2018. La sua missione è quella di uccidere Jo-kyeong, poiché portatrice di anticorpi che guariscono i suoi simili dalla cecità dovuta ai viaggi temporali. In cambio della morte della scrittrice, la serial killer è disposta a concedere all’umanità cure per malattie mortali e conoscenze su fonti di energia rinnovabile. Tuttavia, un uomo misterioso, che finge di lavorare per le nazioni unite, uccide la serial killer e smaschera un funzionario del governo coreano, anch’esso intelligenza artificiale.
Nel frattempo, Jo-kyeong tenta di evadere dal capannone, ma deve vedersela con gli agenti di guardia, tra cui un cieco in calze a rete e tacchi a spillo che agita una frusta.

Titolo Originale
낙인 (nak-in)
Genere
Fantascienza
Regia e Sceneggiatura
Lee Jung-sub
Interpreti
Yang Ji, Jang Tae-young, Han Sung-min, Lee Ji-yong, Hwang Se-on, Yoon Ha-bin, Kim Se-hyeon, Kim Ga-hyun, Jeong Dong-seon, Kwon Ip-sae, Jun Ji-an, Lee Yoo-cheong
Corea del Sud, 2019, 110′

Confuso, caotico e pretenzioso, Fallen di Lee Jung-sub è un minestrone sci-fi logorroico che ironizza sul cinema di genere e che mostra meno di quanto enuncia.
La sensazione che si avverte mentre si assiste al film infatti, è che il regista abbia messo troppa carne al fuoco. Ogni argomento d’attualità diventa materiale per la sceneggiatura. Dal revenge porn all’intelligenza artificiale, dalla blockchain alle stravaganze di Elon Musk, tutto viene agglomerato in un calderone azzardato da sintetizzare.
Se poi da una parte è comprensibile sopperire alla penuria di mezzi tecnico-visivi con una sceneggiatura originale e complessa, dall’altra l’annoiare lo spettatore con una valanga di dialoghi tecnici fini a se stessi diventa più che un rischio.
Di positivo c’è sicuramente il tentativo metacinematografico, e perché no, anche autoironico, di discorrere sul modo di fare cinema. Si citano Die Hard e Sicario, e si spiega come The Counselor sia abbastanza deludente, poiché troppo parlato. Ogni riferimento a Fallen non è puramente casuale. Ancor più originale e stimolante è mostrare la messa in scena teatrale dei pensieri della protagonista attraverso le voci della sua coscienza. Al suo mutismo riflessivo si contrappongono le domande che si affastellano nella sua mente, recitate dagli individui immaginari che la attorniano.
Tutto il resto è fantascienza debordante a cui si aggiunge una sceneggiatura improbabile e contraddittoria. Non si capisce ad esempio perché l’intelligenza artificiale debba voler soffrire per evolversi, o perché Jo-kyeong progetti l’evasione nel modo più complicato possibile. Inoltre, l’interpretazione distorta di argomenti alla moda denota una certa superficialità nell’approccio agli stessi.
Pubblicato il 27/07/2021 da KoreanWorld.it
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