


In Gangnam Zombie due furfanti trafugano un container proveniente dalla Cina, pieno di orologi. All’interno però vi trovano anche un gatto, che graffia Wang-i (Jo Kyung-hoon), uno dei due ladri, infettandolo con una variante del Covid-19, che lo tramuta in uno zombie assetato di sangue. Intanto il campione di Taekwondo Hyeon-seok (Ji Il-joo) e Min-jeong (Jiyeon) si recano a lavoro presso lo studio dello youtuber Tae-soo (Choi Sung-min), in un centro commerciale di Gangnam. Ad attenderli vi sono il collega Dae-yeong (Tak Teu-in) e la signora Soon-ja (Jung Yi-joo), proprietaria del complesso, che esige l’affitto da Tae-soo e compagni. Ma a turbare la routine quotidiana interviene proprio Wang-i, che entra nel centro commerciale diffondendo a macchia d’olio il virus patogeno.

Titolo Originale
강남좀비 (gang-nam-jom-bi)
Genere
Horror
Regia
Lee Soo-sung
Sceneggiatura
Choi Seung-ho
Interpreti
Ji Il-joo, Jiyeon, Jo Kyung-hoon, Choi Sung-min, Tak Teu-in, Jung Yi-joo, Yoon Joon-ho, Lee Yong-gon, Park Ji-hoon, Yoo Seung-hwan, Yoo Yong-joon, Yoo Ji-yong, Yoon Chan-il, Lee Ip-se
Corea del Sud, 2021, 81′

Horror a basso budget, Gangnam Zombie sfrutta il fortunato filone zombesco coreano, anche per parlare d’altro in chiave ironica.
Innanzitutto, l’ambientazione fa subito venire in mente Dawn of the Dead di George A. Romero, con cui Gangnam Zombie ha molto in comune. Non tanto per i zombie, che da 28 giorni dopo in poi sono un branco di furie scatenate in preda a raptus incontrollabili. Nulla a che vedere con i lenti ma inesorabili morti viventi romeriani. Ad accomunare i due film, con i dovuti distinguo sulla qualità, è invece la critica verso la società contemporanea. Se in Dawn of The Dead il centro commerciale era la culla di una società schiava del consumismo, in Gangnam Zombie esso diviene il ricettacolo del virus del capitalismo.
Quest’ultimo ha soprattutto le sembianze della proprietaria del centro commerciale. Non solo perché ella esige l’affitto come un’usuraia, ma ancor più per il suo timore di una svalutazione degli affitti dei suoi immobili in caso di intervento delle forze dell’ordine. Per tale motivo, propone al suo affittuario di chiudere un occhio sui suoi arretrati in cambio della cattura del “mostro”. E lo youtuber, figlio del capitalismo 2.0, coglie subito la palla al balzo per prendere due piccioni con una fava. Ovvero, saldare l’affitto e compiere lo scoop della vita, in modo da aumentare le visualizzazioni di un canale che stenta a decollare perché egli inserisce contenuti originali, e non quello che richiede il pubblico.
Il virus, ad ogni modo, contagia tutti, con una neanche tanto velata ironia, che colpisce (l’ironia, non il virus) anche i due protagonisti.
A soccorrere il campione di Taekwondo galante e gentiluomo è infatti costantemente colei che dovrebbe essere protetta. Il finale del sacrificio mancato poi, ridicolizza ancor più un machismo non richiesto.
Curioso come l’espediente del Covid-19 rimanga tale e pretestuoso. Rimanda all’attualità, ma come già scritto, sono altri i temi a risultare più contemporanei e endemici di un virus.
Pubblicato il 26/01/2023 da KoreanWorld.it
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