


In Hostage: Missing Celebrity, il celebre attore Hwang Jung-min viene rapito da una banda di squilibrati mentre torna a casa dopo aver presenziato alla prima di un suo film. Alle richieste di riscatto dei sequestratori, Hwang Jung-min cerca di guadagnare tempo depistandoli, in modo da liberarsi e fuggire. Intanto la polizia è sulle tracce dei malviventi, ricercati per l’omicidio del proprietario di un caffé e per la scomparsa di Ban So-yeon (Lee Yoo-mi). Jung-min e So-yeon tentano la fuga, ma i rapitori, guidati dallo psicopatico Choi Gi-wan (Kim Jae-bum), li braccano.

Titolo Originale
인질 (in-jil)
Genere
Thriller
Regia e Sceneggiatura
Pil Kam-sung
Interpreti
Hwang Jung-min, Kim Jae-bum, Lee Yoo-mi, Ryu Kyung-soo, Jung Jae-won, Lee Gyu-won, Lee Ho-jung, Jo Kyung-hyun, Sin Hyeon-jong, Baek Joo-hee, Han Kyu-won, Park Sung-woong
Corea del Sud, 2021, 94′

Remake coreano dell’hongkonghese Saving Mr. Wu, Hostage: Missing Celebrity è un thriller in cui Hwang Jung-min interpreta sé stesso.
Già il Netflix What Happened to Mr. Cha? aveva catapultato il proprio attore protagonista in una commedia in cui ironizzava su sé stesso e sullo showbiz coreano. Ma se nel film di Kim Dong-gyu, Cha In-pyo recitava in modo da discostarsi dalla sua immagine cinematografica e rendere verosimile il suo personaggio, in Hostage: Missing Celebrity, Hwang Jung-min pare calarsi in uno dei tanti ruoli che l’hanno reso celebre. Non vi sono tentennamenti o pusillanimità nell’eroe di Unjust e Veteran, che anzi si dimostra fin troppo furbo e scaltro. Non sembra insomma avere difetti o caratteristiche che lo identifichino come Hwang Jung-min. Tuttavia la sua interpretazione è funzionale allo sviluppo di un thriller che si pregia del suo indiscutibile carisma.
Ciò che non funziona in Hostage: Missing Celebrity è più che altro una sceneggiatura banale e senza suspense, se si esclude il colpo di scena sul luogo del sequestro.
Infatti, la polizia compie le indagini con notevole intuito e senza particolari intoppi, tanto che è lo stesso villain a consegnarsi alle forze dell’ordine, per quanto sia parte del suo piano. Il che è abbastanza curioso visto che il successo dei thriller coreani si basa in gran parte sulla messa in scena dell’incompetenza delle autorità.
Anche le trovate di Hwang Jung-min funzionano lisce e, ritornando alla sua irreprensibilità, accenna a un atto di codardia che viene però subito perdonato da una Lee Yoo-mi segregata nel ruolo bidimensionale della vittima salvata dall’eroe. Come poco complessi sono gli antagonisti, tutti più o meno meritevoli della fine che devono fare. In un cameo poi si vede un altro attore (Park Sung-woong) interpretare sé stesso, sebbene lo spazio dedicatogli non basta a fornirgli spessore.
Ad ogni modo Park Sung-woong finisce per interpretare il suo amico Hwang in un film di finzione basato su un film di finzione, con protagonista un personaggio di finzione, spacciato per autentico.
Pubblicato il 05/12/2021 da KoreanWorld.it
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