


In Devil in the Lake, Bo-yeong (Park Ha-na) riesce a farsi assumere come badante dell’anziana e ricca Wang (Heo Jin), che soffre di demenza senile. Il suo vero intento però è quello di sottrarle un anello di immenso valore, in modo da ripianare un debito ingente. Nonostante la signora Kim (Jung Young-joo), nipote di Wang, esiga che non entrino bambini nella casa della zia, Bo-yeong fa entrare di nascosto sua figlia Da-jeong (Oh Eun-seo). La piccola però comincia a nutrire un attaccamento morboso verso l’anziana, fino a preferirla alla madre. Intanto, Bo-yeong viene a sapere dalla gente del luogo che uno spirito affoga a morte i forestieri nel vicino lago.

Titolo Originale
귀못 (gwi-mot)
Genere
Horror
Regia
Tak Se-woong
Interpreti
Park Ha-na, Heo Jin, Jung Young-joo, Oh Eun-seo, Kim Joo-eun
Corea del Sud, 2022, 111′

Devil in the lake è un horror piuttosto convenzionale e che non osa sul piano narrativo quanto invece abusa a livello di fotografia.
Non a caso ha vinto il premio per la Migliore Fotografia dell’Anno all’European Cinematography Awards (ECA) e al New York Cinematography Awards (NYCA).
Ciò che appare evidente fin dalle prime inquadrature di Devil in the lake infatti, è che le riprese saranno tutte effettuate con obiettivi grandangolari. Tale soluzione serve sicuramente a donare maggiore profondità ai locali della casa signorile, e ad esaltarne i corridoi in modo che appaiano come un dedalo infinito. Inoltre, distorce le fattezze di alcuni personaggi (l’anziana Wang), contribuendo all’esperienza orrorifica con particolare eleganza.
Tuttavia, il dubbio è che il protagonismo della tecnica di ripresa (onnipresente e invasiva) finisca per celare le incertezze nella sceneggiatura e nella descrizione dei personaggi.
Sappiamo ad esempio che Bo-yeong si reca presso la casa su lago per sottrarre un anello all’anziana signora. Ma non dubitiamo mai che ella e Wang preferiscano la rispettive figlie ai beni materiali, al contrario della signora Kim e della donna al telefono. I loro sensi di colpa (la caviglia di Da-yeong incastrata tra le rocce per Bo-yeong, il non aver soccorso in tempo la figlia per Wang) poi non funzionano. Nel primo caso, la figlia si è salvata, nonostante il falso depistaggio che la fa credere viva solo nella mente della madre. Mentre, per quanto riguarda l’anziana signora, ella mostra tutt’altro che disinteresse verso una figlia con cui anzi, gioca volentieri a nascondino.
A ciò si aggiungono potenziali colpi di scena e complessi drammi psicologici che vengono sacrificati sull’altare di un banale happy end, che neanche sul finale accende un barlume di ambiguità. Sorvoliamo poi sulle abduzioni di Da-jeong da parte del fantasma, che non comportano né possessione, né traumi, e si riducono a mero stratagemma narrativo. O ancora il rinsavimento finale dell’anziana Wang, che smette tutt’a un tratto di soffrire di demenza.
Tanto poi è maniacale la cura formale nella fotografia, quanto è fastidiosamente sciatto il sonoro, che storpia le voci dei protagonisti in modo inopportuno, se non del tutto casuale.
Pubblicato il 30/01/2023 da KoreanWorld.it
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