


In Gate il procuratore Kim Gyoo-cheol (Im Chang-jung) subisce la perdita della memoria e dell’intelligenza a seguito di un investimento d’auto. Al fine di pagarsi l’affitto si arrangia con lavoretti part time e chiedendo in prestito soldi alla bella vicina di casa So-eun (Jung Ryeo-won).
Quest’ultima è stata appena licenziata dalla ricca imprenditrice Ae-ri (Jung Kyung-soon), e si ritrova anche a perdere la casa per ripagare un debito che sua cugina Mi-ae (Han Bo-min) ha contratto con l’usuraio Min-wook (Jung Sang-hoon).
Nel frattempo Jang-choon (Lee Kyung-young), il padre di So-eun, esce di prigione e va a trovare la figlia insieme a suo fratello Cheol-soo (Lee Moon-sik). Deciso ad aiutarla a riprendersi la casa, Jang-choon propone di svaligiare la cassaforte di Min-wook. Alla banda composta da Gyoo-cheol, So-eun e i suoi familiari si unisce il giovane hacker Won-ho (Kim Do-hoon-I), in cerca di soldi per curare la madre malata Ok-ja (Sun-woo Eun-sook).

Titolo Originale
게이트 (ge-i-teu)
Regia
Shin Jai-ho
Sceneggiatura
Lee Hyun-chul-I, Song Chang-yong
Interpreti
Jung Ryeo-won, Im Chang-jung, Jung Sang-hoon, Lee Kyung-young, Lee Moon-sik, Kim Do-hoon-I, Sun-woo Eun-sook, Jung Kyung-soon, Han Bo-min, Im Chul-hyung, Go Dong-ok, Kim Hyo-min
Corea del Sud, 2017, 92′

Caper movie quasi per caso o per necessità, Gate è una commedia d’alti (le trovate comiche) e bassi (l’indecisione sulla strada da prendere)
L’incipit è subito fuorviante e viene da pensare più a una trama modificata in corsa che a un effetto MacGuffin. A cosa serve in fondo la penna usb nascosta nella scarpa di Gyoo-cheol? La memoria l’ha già riacquisita, e deve solo smascherare un complotto politico di cui non si parla minimamente per tutto il film. Inoltre, il suo ritrovato ruolo di procuratore cozza con i suoi guadagni illegali, per quanto possa essere giustificato il non denunciare la donna che ama.
A differenza dei soliti heist movie, Gate riunisce una banda composta da professionisti arrugginiti (Lee Kyung-young) o in fasce (Kim Do-hoon-I) e dilettanti allo sbaraglio. Ciò consente al regista di sfruttare il registro comico, non solo grazie all’utilizzo di maschere della commedia come Im Chang-jung e Lee Moon-sik, ma soprattutto al continuo ricorso a situazioni contradditorie o paradossali.
A cominciare da So-eun, che ce l’ha talmente a morte con la carriera da ladro del padre da voler comunque partecipare a una rapina di cui ha necessità impellente. Per non parlare della mammina sorprendentemente supertecnologica che soccorre il giovane figlio hacker nell’aprire un caveau. A queste si aggiungono scene comiche di diversa matrice, ma ugualmente ironiche. Come ad esempio la scelta di far fare l’esibizionista a So-eun, mortificando ancor di più l’umiliata cugina. Suscitano ilarità anche il simulare maldestramente di essere investiti dalla bici del custode da parte di Gyoo-cheol, o l’essere interrotti da un anziano curioso, da silenziare indovinando un nome che egli possa riconoscere, mettendolo così a tacere, o ancora lo scagnozzo che è lì per acciuffare le ragazze, quando un camion lo prende in pieno.
Pubblicato il 29/08/2023 da KoreanWorld.it
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.