


In Ghost Walk Hye-jeong (Han Hae-in) conduce una vita solitaria e asociale. Abita in un appartamento che condivide con delle sconosciute e lavora in un fabbrica tessile in periferia. Tornata a casa stanca dal lavoro, non ha voglia di relazionarsi con il mondo. Pur essendo già morta nell’animo, un giorno Hye-jeong si rende conto di esserlo anche materialmente. Dopo essere stata uccisa nella sua stanza, il suo spirito vaga a ritroso nel tempo alla scoperta delle cause della sua morte.

Titolo Originale
밤의 문이 열린다 (bam-eui mun-i yeol-li-da)
Genere
Drammatico, Fantasy
Regia e Sceneggiatura
Yu Eun-jeong
Interpreti
Han Hae-in, Jeon So-nee, Gam So-hyun, Lee Seung-chan, Lee Geun-hoo, Lee Ja-min, Choi Sol-hee, Hong Seung-yi, Ji Jeong-hoon, Seong In-ja, Jo Young-ji, Lee Do-yoon, Ra Kyung-duk
Corea del Sud, 2018, 90′

il fantasma senza domani cammina a ritroso il percorso della sua vita per evitare di svanire.
Solo dopo aver osservato tutte le sue notti passate, termina il suo viaggio.
Alla fine del suo viaggio, il fantasma incontra una porta che avrebbe potuto essere sempre stata aperta, ma mai l’è stata.
Ghost Walk, il film d’esordio della regista Yu Eun-jeong, è un fantasy che scandaglia il disagio sociale dei giovani delle periferie, abbrutiti dalla precarietà esistenziale.
Lo sfondo temporale in cui ha luogo l’azione è il Chuseok, il giorno del ringraziamento coreano, in cui le famiglie si riuniscono per rendere omaggio ai propri defunti. Ma è proprio il concetto di famiglia a saltare in Ghost Walk. Innanzitutto la piccola Soo-yang si ritrova orfana poco prima di morire. Secondo poi, è la stessa protagonista ad ammettere di aver tagliato tutti i ponti con la propria famiglia, volendo contare solo su stessa. E infine alle due sorelle Hyo-yeon e Ji-yeon non resta che riunirsi in una stanza d’albergo anonima e rendere omaggio alla loro defunta madre, distrutta dallo stesso sistema di strozzinaggio che sta soffocando Hyo-yeon.
Il denaro è l’altro elemento che lega non solo le storie dei personaggi femminili finora elencati, ma tutte le varie anime che popolano il film.
A cominciare dai colleghi di lavoro di Hye-jeong, che preferiscono lavorare durante le vacanze pur di guadagnare soldi extra, non tanto da spendere, ma piuttosto da risparmiare per costruirsi una vita. Come vorrebbe fare ad esempio Min-seong, costretto però a rinunciarvi per curare il padre improvvisamente ammalatosi. Un’altra collega poi, è disposta a sposarsi in giovane età poiché le alternative sono senza prospettive. “Pensi che la mia vità cambierà?”– dice la collega. “Non ho competenze. Farò la stessa cosa per decadi a venire. Non mi entusiasma più nulla. Non ho niente per cui guardare avanti.”
Sia il padre di Soo-yang che Hye-jeong cadono vittime della disperazione di Hyo-yeon, costretta a vendersi gli organi pur di saldare un debito. Ma mentre il primo è il prodotto di un sistema capitalista spietato, la seconda nega un aiuto alla sua coinquilina per non sentirsi coinvolta. Lo stesso aiuto che nega al fantasma della bambina, ma che poi sarà lei stessa a chiedere e a fornire, una volta morta anche lei.
Tuttavia, il suo comportamento è guidato soprattutto dall’intenzione di evitare la propria morte. Ed è affascinante assistere al percorso a ritroso del fantasma, che si risveglia ogni mattina in un giorno precedente all’altro, per cambiare un fato ormai immutabile. Ciò che le resta prima di chiudere per sempre gli occhi è una parvenza di dimensione parallela che serve solo a farle comprendere ciò che poteva essere e non è stato.
Pubblicato il 19/05/2021 da KoreanWorld.it
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