


In Collectors Kang Dong-goo (Lee Je-hoon) trafuga manufatti dalle tombe con la complicità dei suoi sodali, Man-gi (Joo Jin-mo) e Hye-ri (Park Se-wan). Dopo essere riuscito a mettere le mani sulla statua del budda custodita dentro la pagoda del tempio Baeheung, Dong-goo cerca di venderla al miglior offerente. L’oggetto interessa soprattutto al collezionista Jin Sang-gil (Song Young-chang), che lo compra tramite l’intercessione della curatrice di musei Se-hee (Shin Hye-sun). Quest’ultima convince Dong-goo a rubare per conto di Jin affreschi del periodo Goguryeo situati in una tomba a Jian, in Cina.
Al fine di compiere l’impresa, Dong-goo si avvale dell’aiuto del Dr. Jones (Jo Woo-jin). Sebbene i due vengano ingannati da Jin, riescono a completare la missione e a consegnargli gli affreschi in cambio di un’ingente somma di denaro. Successivamente Dong-hoo propone a Jin di trafugare per lui il tesoro più ambito, la spada reale all’interno della tomba Seolleung a Gangnam. Per riuscire a scardinare le difese della tomba, stavolta Dong-goo ingaggia anche Shovel Leg (Im Won-hee), un professionista degli scavi.

Titolo Originale
도굴 (do-gol)
Genere
Avventura
Regia
Park Jung-bae
Sceneggiatura
Ryu Sun-gyu
Interpreti
Lee Je-hoon, Jo Woo-jin, Shin Hye-sun, Im Won-hee, Song Young-chang, Joo Jin-mo, Lee Sung-wook, Park Se-wan, Park Jin-woo, Lee Joon-hyuk, Yoon Byung-hee, Lee Jang-yoo
Corea del Sud, 2020, 114′

Collectors è un caper movie che intrattiene senza intoppi, grazie a una sceneggiatura brillante che sa come gestire il diversivo, e a un cast ben assortito.
Già Song Chang-soo aveva girato una commedia sui predatori di tombe con il suo My Captain Mr. Underground, di cui Park Jung-bae prende in prestito l’incipit iniziale sul furto di una statua del budda. Tuttavia il resto del film segue la direzione dell’heist movie, un sottogenere del thriller già rodato e fortunato in Corea, grazie al successo di The Thieves e dei suoi epigoni. E Collectors prosegue la tradizione, amalgamando il giusto mix di commedia e azione, e facendo attenzione a non svelare fin da subito le proprie carte. Infatti, fatta eccezione per il quasi impercettibile urto tra Dong-hoo e Hye-ri, che all’inizio del film suggerisce un contatto non casuale, l’intreccio si snoda nell’imprevedibilità.
Sebbene Dong-goo palesi fin dall’inizio un comportamento sospetto, tra la finta ingenuità e la sottile astuzia, la sua strategia diversiva sorprende comunque. Il merito è anche di Lee Je-hoon, che riesce a dissimulare le reali intenzioni del suo personaggio. Inoltre il suo Dong-goo regge quasi da solo tutto il film con un’ironia e una leggerezza accattivanti.
Una presenza la sua, che forse fagocita il resto del cast, tanto che maschere della commedia come Joo Jin-mo e Im Won-hee si affrancano a fatica dal ruolo di semplici macchiette. Mentre sorprende la metamorfosi in chiave umoristica di Jo Woo-jin, abituato com’è ad interpretare villain spietati, da Steel Rain a Seobok.
Pubblicato il 21/05/2021 da KoreanWorld.it
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