


In Hero, l’attivista per l’indipendenza coreana Ahn Jung-geun (Jung Sung-hwa) trova rifiugio a Vladivostock dopo essere stato ferito in battaglia. Lì, insieme ai suoi compatrioti, organizza un piano per uccidere ad Harbin, in Manciuria, Ito Hirobumi (Kim Seung-rak), fautore dell’annessione della Corea al Giappone. Ad aiutare gli indipendentisti vi è anche la geisha Seol-hee (Kim Go-eun), infiltratasi volontaria come spia dopo aver assistito impotente all’omicidio dell’imperatrice Myeongseong da parte dell’esercito giapponese.

Titolo Originale
영웅 (yeong-ung)
Regia
JK Youn
Sceneggiatura
Han Ah-reum, JK Youn
Interpreti
Jung Sung-hwa, Kim Go-eun, Na Moon-hee, Jo Jae-yun, Bae Jung-nam, Lee Hyun-woo, Park Jin-joo, Jang Ki-yong, Kim Joong-hee, Kim Seung-rak, Jo Woo-jin, Jang Young-nam, Lee Il-hwa
Corea del Sud, 2022, 120′

Adattamento cinematografico dell’omonimo musical teatrale, Hero celebra la figura storica di Ahn Jung-geun, patriota e martire dell’indipendenza coreana.
Dopo Life Is Beautiful sembra sorta in Corea una insospettabile passione per i musical, sebbene Hero sia una trasposizione cinematografica di una piece teatrale già rodata. Il format in sé esalta non solo l’eroismo della figura storica, ma anche la retorica sul patriottismo e il carico emotivo annesso. Il che non è necessariamente negativo, se poi però non si calca troppo la mano. Come ad esempio nell’incipit del dito mozzato, che rischia addirittura il ridicolo nella commistione tra musical e retorica patriottica. Effetto opposto lo provoca l’altro dettaglio gore, ovvero lo scempio sul corpo dell’imperatrice.
Ad ogni modo JK Youn, produttore e regista da grandi incassi al botteghino, pare saper gestire il genere, dirigendo con financo eleganza, secondo i topoi del musical. Si vedano ad esempio le scene cantate da Kim Go-eun, che risaltano non solo per la sua dolente bellezza e interpretazione. Il regista riesce poi ad alternare con temperamento le fasi recitate a quelle cantate, restituendo un effetto quasi mai indigesto.
Per quanto riguarda la figura dell’Hero, JK Youn ci presenta un Ahn Jung-geun vittima della sua misericordia cristiana, che risparmia i suoi futuri carnefici, e antimperialista non antinipponico. Per Ahn la pace si conquista con il riconoscimento dell’indipendenza e dell’autonomia di ogni popolo che si autodetermina. Tema, attuale ora come allora, che serve a rinverdire la memoria dei posteri, e articolato nelle 15 ragioni per cui Ito doveva essere ucciso, in un finale corale piuttosto efficace.
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Pubblicato il 10/08/2023 da KoreanWorld.it
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