








Il 16 Aprile 2014 naufragò il traghetto Sewol provocando uno dei più grandi disastri in tempo di pace nella storia della Corea, in cui persero la vita 304 persone, per la maggior parte studenti della Scuola superiore “Danwon” di Ansan in gita scolastica. Per 4 anni, il regista Kim Ji-young, attraverso analisi scientifiche dei dati disponibili e interviste a testimoni, sopravvissuti e esperti, indaga sui misteri che avvolgono le cause del naufragio scoprendo come il governo abbia manipolato i dati relativi alla rotta del traghetto, occultando la verità sulle dinamiche dell’incidente.



Titolo Originale
그날, 바다 (geu-nal, ba-da)
Genere
Documentario
Regia e Sceneggiatura
Kim Ji-young
Narratore
Jung Woo-sung
Corea del Sud, 2018, 110′



Il documentario di Kim Ji-young narrato da Jung Woo-sung ha nelle premesse, come nel titolo, l'”intento” di mantenere viva l’attenzione su una tragedia che, seppur in mancanza di prove schiaccianti, mostra chiaramente come il governo abbia mentito sulla dinamica dell’incidente, anche se non se ne comprendono fino in fondo i motivi.
Per il governo, la causa dell’inabissamento e del fallito salvataggio dei passeggeri è da imputare ad un improvvisa virata a destra con conseguente riversamento del carico di prua in mare che comportò l’inclinazione della nave. Ma il regista, coadiuvato dal giornalista d’inchiesta Kim Ou-joon, scopre che i dati dell’AIS (Il GPS nautico), spento durante la fatale virata, non sono conformi a quelli forniti dai centri VTS del governo, che raccolgono i dati dalle AIS delle imbarcazioni per gestire il traffico navale, e che quindi il traghetto navigava a zig zag a una velocità incostante, anziché a una velocità normale. Inoltre, secondo alcune testimonianze poi rettificate, agenti del NIS (Sicurezza Nazionale) interrogarono i membri dell’equipaggio costringendoli a dichiarare che il naufragio iniziò 20 minuti dopo, in modo da suffragare la tesi del governo e sconfessare la dichiarazione del capitano della nave mercantile Doola Ace, che era stato testimone diretto della vicenda dimostrando come il traghetto, al momento del naufragio, fosse molto più vicino all’isola di Byeongpungdo di quanto volesse fare intendere il governo.
Le testimonianze dei sopravvissuti, le analisi degli esperti della commissione d’inchiesta, poi chiusa dal governo dopo 1 anno di indagini, e i filmati delle telecamere sui veicoli a bordo del Sewol e delle telecamere di sorveglianza del traghetto, ritrovati dopo il recupero del relitto, convergono tutti nell’avvalorare l’ipotesi che a determinare il naufragio sia stato un difetto nell’ancora sinistra o una negligenza nel suo utilizzo. Con un’ancora che grattava il fondale marino, molto più vicino allo scafo quanto più il Sewol costeggiava l’isola di Byeongpungdo, il traghetto fu costretto ad inclinarsi violentemente a sinistra e a virare a destra aumentando la velocità per evitare il ribaltamento che ad ogni modo avvenne.
Rimane il dubbio sul perché sia stata nascosta la verità, ma l’incessante inchiesta di Kim Ji-young (è uscito ad aprile del 2020 il suo secondo documentario sull’argomento, Ghost Ship) continua imperterrita.
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Pubblicato il 12/06/2020 da KoreanWorld.it
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