


In Special Delivery, la disertrice nordcoreana Eun-ha (Park So-dam) si occupa di consegne “inusuali” presso uno sfasciacarrozze. Un giorno, Baek Gang-chul (Kim Eui-sung), il suo capo, le assegna il compito di prendere a Seul Doo-sik (Yeon Woo-jin), un ex giocatore di baseball invischiato in un giro di scommesse clandestine, e portarlo al porto di Busan per farlo fuggire dal paese. Tuttavia, Eun-ha trova ad aspettarla Seo-won (Jeong Hyeon-jun), il piccolo figlio del cliente. Quest’ultimo, che custodisce una chiave di sicurezza per entrare in un conto bancario al cui interno vi sono 30 milioni di dollari, scappa dal poliziotto corrotto Kyeong-pil (Song Sae-byeok), che gli ha ucciso il padre. Eun-ha dovrà fuggire non solo da Kyeong-pil, ma anche dal capo del NIS Han Mi-young (Yeom Hye-ran), che cerca di arrestarla perché sospettata dell’omicidio di Doo-sik.

Titolo Originale
특송 (teuk-song)
Regia
Park Dae-min
Sceneggiatura
Kim Bong-seo, Park Dae-min
Interpreti
Park So-dam, Song Sae-byeok, Kim Eui-sung, Jeong Hyeon-jun, Yeon Woo-jin, Yeom Hye-ran, Han Hyun-min, Heo Dong-won, Yoo Seung-ho, Jun Suk-ho, Choi Deok-moon, Oh Ryoong
Corea del Sud, 2020, 108′

Park Dae-min dirige con Special Delivery un action scritto discretamente, ma che ha il suo forte nell’estetica degli inseguimenti automobilistici.
Sebbene il dramma resti sempre in superficie senza appesantire la visione, ma neanche infondere pathos alla narrazione, l’azione scorre liscia senza intoppi. A spiccare su tutto sono ad ogni modo le corse in auto di Park So-dam, che sembrano uscire da uno spin-off di Fast & Furious o Drive. Soprattutto all’inizio, il film spreca quasi tutte le sue cartucce, con un inseguimento fatto di curve con il freno a mano tirato, salti acrobatici, sfioramenti al millimetro e parcheggi letteralmente al volo.
Inoltre, Eun-ha è anche una disertrice nordcoreana, il che spiega la sua impressionante destrezza nei combattimenti all’arma bianca. A deludere invece è lo sgherro del villain, presentato come uno spietato assassino che non va mai leggero nel suo lavoro, ma che davanti a Eun-ha si scioglie come neve al sole.
Discorso diverso per Song Sae-byeok, che sembra finalmente aver compreso come impersonare un cattivo senza caricaturarlo con tic da macchietta. Mentre Yeom Hye-ran, soprattutto per via di un ruolo quasi superfluo, fatica a dare spessore, anche comico, al personaggio dell’agente del NIS.
Pubblicato il 13/05/2022 da KoreanWorld.it
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