


Yoon-Hee (Kim Hee-ae) vive con la figlia adolescente Sae-Bom (Kim Sohye). In un giorno d’inverno, Sae-Bom legge accidentalmente una lettera di Jun (Yuko Nakamura), il primo amore della madre, spedita da Masako (Kino Hana), la zia di Jun, all’insaputa della nipote. Nascondendo alla madre il fatto che lei sappia del suo primo amore, Sae-Bom le propone di andare insieme a Otaru, in Giappone, dove abita Jun.

Titolo Originale
윤희에게 (yoo-heui-e-ge)
Genere
Drammatico, Romantico
Regia e Sceneggiatura
Lim Dae-hyeong
Interpreti
Kim Hee-ae, Kim Sohye,
Sung Yoo-bin, Yuko Nakamura,
Kino Hana, Kumi Takiuchi,
Yoo Jae-myung, Kim Hak-sun
Corea del Sud, 2019, 105′

Delicato come la neve che cade incessantemente lieve sulla regione dell’Hokkaido, dove è prevalentemente girato, il film del regista Lim Dae-hyeong racconta una storia di separazioni e coraggiosi confronti con il proprio passato che permettano di voltare pagina.
Quando ancora si scrivevano lettere per comunicare a distanza e si scattavano fotografie su pellicola con macchine fotografiche analogiche, le società nipponica e coreana non erano ancora pronte al riconoscimento di una relazione omosessuale, tanto da costringere la protagonista a sostenere inutili cure psichiatriche per “curare” il suo lesbismo. E non solo Yoon-Hee veniva trattata dai suoi familiari come un’appestata, ma essendo donna, non aveva nemmeno diritto a continuare gli studi, a differenza del fratello, il quale la esortò a sposare un suo amico (probabilmente per riparare allo scandalo) da cui poi inevitabilmente avrebbe divorziato. Anche per Jun, in Giappone, già essere per metà coreana è una verità da nascondere, figuriamoci frequentarsi con una donna, come spiega a una sua amica, desiderosa di mettersi insieme a lei.
Come logica conseguenza della discriminazione sociale, le strade delle due protagoniste si dividono, e alla separazione si aggiungono ulteriori separazioni che contribuiscono a rendere le loro vite ancor più spezzate e solitarie. Se in Corea, dove d’inverno non nevica, Sae-Bom decide, dopo il divorzio dei suoi genitori, di restare con la madre perché è colei che più soffrirebbe la solitudine (per poi pensare di essere un peso per la madre, che non ha potuto rifarsi una vita come il padre), in Giappone, dove non smette mai di nevicare, Jun scelse di restare col padre che le prestava poche attenzioni, poiché la madre, rimasta in Corea, le aveva voluto talmente bene da vivere in funzione di lei, non realizzandosi nella vita.
Il sognare Yoon-Hee motiva Jun a scriverle una lettera che è prima di tutto indirizzata a se stessa come strumento terapeutico e catartico. Il rapporto epistolare mancato tra le due protagoniste troverà poi nelle due “aiutanti”, la figlia per Yoon-Hee e la zia per Jun, lo sprone per un ricongiungimento fondamentale, seppur effimero e non definitivo, per poter andare avanti con le proprie vite.
Pubblicato il 10/06/2020 da KoreanWorld.it
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