


In Midnight, Kyeong-mi (Jin Ki-joo) è una ragazza, sordomuta come la madre (Gil Hae-yeon), che lavora in un call center. Mentre Kyeong-mi torna a casa insieme alla madre, fa scendere quest’ultima dall’auto e cerca un parcheggio. Intanto il serial killer Do-sik (Wi Ha-joon) punta la madre di Kyeong-mi, che attende da sola il ritorno della figlia. Tuttavia Do-sik cambia obiettivo non appena So-jeong (Kim Hye-yoon) gli passa accanto mentre parla al telefono con suo fratello Jong-tak (Park Hoon). So-jeong subisce l’aggressione da parte di Do-sik, ma riesce ad attirare l’attenzione di Kyeong-mi, che cerca di aiutarla. Do-sik se ne accorge e insegue Kyeong-mi, che diventa la sua nuova preda.

Titolo Originale
미드나이트 (mi-deu-na-i-teu)
Genere
Thriller
Regia e Sceneggiatura
Kwon Oh-seung
Interpreti
Jin Ki-joo, Wi Ha-joon, Park Hoon, Gil Hae-yeon, Kim Hye-yoon, Jung Won-chang, Jang Duk-joo, Lee Jang-yoo, Lim Sung-mi, Shin Mi-young, Song Yoo-hyun, Na Yoon-sung, Ahn Sang-eun
Corea del Sud, 2020, 103′

Midnight, opera prima di Kwon Oh-seung, è un thriller tanto adrenalinico nella caccia al topo, quanto illogico nelle soluzioni narrative.
Se infatti il ritmo di certo non manca, con inseguimenti al cardiopalma, affinché ciò si verifichi si sceglie di dotare il serial killer di uno spirito narcisista che lo rende goffo e maldestro. Autocompiaciuto ed eccessivamente sicuro di sé, Do-sik prepara meticolosamente le proprie trappole per poi lasciarsi sfuggire le prede nei modi più banali. Tergiversa con loro non concludendo l’aggressione, rivelandosi un ottimo mezzo per il continuum narrativo, ma un pessimo assassino.
Eppure il regista fa di tutto per non complicargli il compito, commettendo comunque ulteriori ingenuità nella sceneggiatura. In tutta Seul ad esempio, sembra che di notte si aggirino solo i cinque personaggi coinvolti, che possono sbraitare e attivare allarmi non lesivi del sonno di anima viva. Inoltre la polizia si lascia abbindolare da un uomo vestito in abiti eleganti, senza indagare a dovere trattenendo il presunto testimone per ulteriori accertamenti. Per non parlare dei militari, che non sanno interpretare una richiesta d’aiuto.
Peccato, perché spunti interessanti in Midnight ce ne sono.
A partire dalla scelta sofferta di Jong-tak, messo di fronte al bivio tra la salvezza della sorella e la difesa di una perfetta sconosciuta. Fino ad arrivare al gran finale, in cui una Kyeong-mi, incredibilmente piena di risorse, beffa il suo persecutore dando in pasto a una società più sorda di lei l’unica evidenza che questa sa leggere, quella della vittima. E Do-sik non può far altro che andare in cortocircuito, non trovando più vie d’uscita che gli consentano di modificare la realtà a proprio piacimento, manipolando le impressioni della folla giudicante.
Ad ogni modo le poche intuizioni fortunate non scalfiscono l’innocuità di un film che non dà mai l’impressione di evitare il lieto fine o perturbare una visione limitata all’intrattenimento.
Pubblicato il 25/09/2021 da KoreanWorld.it
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