


In Night of the Assassin Yi Nan (Shin Hyun-joon) è un assassino infallibile, capace di uccidere il nemico con poche mosse. Tuttavia sulla sua testa pende una grossa taglia e le sue condizioni di salute cagionevoli gli impongono di non dare nell’occhio. Dopo aver ricevuto ospitalità nella locanda di Seon-hong (Kim Min-kyung), che lo assume come cameriere, Yi Nan si affeziona a Chil-bok (Lee Ro-woon), il figlio della donna. Quest’ultimo cerca di uccidere Do-chi, reo di avergli assassinato il padre. E Yi Nan, nel difendere Chil-bok, uccide Do-chi.
Subito dopo, Chil-bok viene rapito dagli uomini del funzionario del governo Yi Bang (Lee Moon-sik). Costui propone a Yi Nan di sbarazzarsi di Baek Ga, capo dei banditi e fratello di Do-chi, in modo da ottenere il controllo del mercato dell’oppio. In cambio Yi Nan potrà riavere Chil-bok e assumere la medicina in grado di curarlo.

Titolo Originale
살수 (sal-su)
Regia e Sceneggiatura
Kwak Jeong-deok
Interpreti
Shin Hyun-joon, Lee Moon-sik, Kim Min-kyung-III, Hong Eunki, Choi Sung-won, Lee Ro-woon, Kim Byung-choon, Jeon Beom-joon, Lee Hyun-geol, Lee Jung-min, Lee Joon-yeong, Park Jae-hoon
Corea del Sud, 2022, 101′

Nonostante la produzione non eccelli, Night of the Assassin crea un buon mix di umorismo e azione con soluzioni narrative affatto scontate.
Già infatti l’impiego di attori non più sulla cresta dell’onda come Shin Hyun-joon e Lee Moon-sik indica uno scarso impegno produttivo. Inoltre l’introduzione dell’elemento soprannaturale (gli occhi della kisaeng vendicativa) e l’erba medica miracolosa, che neanche braccio di ferro con gli spinaci, sporcano di fantasy un contesto affatto magico, anche se infilzare corpi senza provocare il minimo danno suggerirebbe il contrario.
Tuttavia le scene d’azione si mantengono su un discreto livello e l’ironia non manca. Soprattutto ai due estremi della pellicola. Se all’inizio basta il solo Shin Hyun-joon con pochi accenni del suo lato comico ad ironizzare sulla serietà del suo personaggio, il regista riesce a sbertucciare le aspettative che il pubblico ha sul finale. Che l’epilogo sia insoddisfacente lo dichiara persino Cheon-bo, per poi concedere una chiusa degna di questo nome, con parole d’effetto e assertive e un’esecuzione capitale catartica.
Seppur non particolarmente disturbante e destabilizzante, forse proprio perché non mostrata, si rivela poi piuttosto coraggiosa la fine di un personaggio che mai ci si aspetterebbe uscire di scena in una pellicola coreana. Non siamo ai livelli di una produzione hongkonghese anni 80, ma almeno il tentativo è encomiabile.
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Pubblicato il 05/08/2023 da KoreanWorld.it
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