


In Urban Myths, Hong Won-ki gira 10 episodi horror.
Si inizia con Tunnel, dove un pescatore entra in una galleria, accorgendosi di avere a bordo un’inquietante presenza.
È poi la volta di The Woman in Red, in cui il fantasma di una donna si vendica sulle sue ex compagne di classe.
In Tooth Worms invece, un dentista è alle prese con un parassita che tramuta gli ospiti in morti viventi.
Mentre in Necromancy, una ragazza tenta di riportare in vita la sua amata tramite la magia nera.
Segue The Wall, dove un ragazzo crede che la sua affascinante vicina cerchi di comunicare con lui, battendo colpi sulla parete che separa i loro appartamenti.
È quindi il turno di The Closet, in cui una ragazza compra un armadio da un tipo che la mette a disagio.
Successivamente, in Ghost Marriage, un impiegato finisce per essere assunto per uno scopo diverso da quello lavorativo.
The Girl In The Mirror ha come protagonista un’influencer frustrata per il fatto di non ricevere abbastanza like che le garantiscano il sostegno finanziario di uno sponsor.
In Mannequin, un magazziniere viene inseguito da un manichino vivente.
E infine in Escape Games, tre amici devono riuscire ad evadere da un luogo terrorizzante, per vincere un premio in denaro.

Titolo Originale
서울괴담 (goe-dam)
Genere
Horror, Film a episodi
Regia
Hong Won-ki
Interpreti
Kim Do-yoon, Bong Jae-hyun, Seo Ji-soo, SEOLA, Shownu, Arin, AleXa, Exy, Oh Ryoong, Lee Minhyuk, Lee Soo-min, Lee Yeol-eum, Rie Young-zin, Lee Ho-won, Jung Won-chang, Juhaknyeon
Corea del Sud, 2021, 123′

Urban Myths è un collage horror di 10 episodi slegati tra loro, che nell’insieme offrono un compendio dell’immaginario horror coreano contemporaneo.
Innanzitutto, la maggior parte degli episodi pesca a piene mani dal j-horror, come da tradizione. Fantasmi di donne con capelli lunghi sono infatti presenti in Tunnel, The Woman in Red, The Girl In The Mirror e Ghost Marriage. In quest’ultimo, soprattutto, vi è un chiaro riferimento a The Grudge di Takashi Shimizu, nellla scena della doccia. Tuttavia, jump scares e epigone di Samara non producono l’effetto sperato, un po’ perché il regista, benché giustificato dalla brevità degli episodi, è costretto ad accorciare i tempi della suspense, e un po’ perché si sente una certa assuefazione ad un sottogenere che ormai, dopo una ventina d’anni, non ha più nulla da dire.
Non può mancare poi lo zombie movie, che tanto ha fatto la fortuna del genere in Corea del Sud. Sebbene limitato a una porzione di un segmento già breve di suo in Tooth Worms, lascia il suo segno, in uno degli episodi più ironici di un progetto dove è esente la commedia.
In The Wall e The Closet la casa diventa il regno delle insidie, mentre in The Girl In The Mirror lo è lo smartphone, vettore di vanagloria social dei tempi moderni. Quest’ultimo forse è l’episodio, insieme a Mannequin, dove gli effetti speciali sembrano meno dozzinali di quelli mostrati nel resto del progetto. In particolare, Necromancy, evidenzia nel finale un’ambizione effettistica più alta dei mezzi a disposizione per riprodurla.
Chiude la decina Escape Games, l’episodio più lungo, debitore un po’ di Squid Game e un po’ di film alla stregua di Gonjiam: Haunted Asylum.
Pubblicato il 26/11/2022 da KoreanWorld.it
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