


In Recalled Soo-jin (Seo Ye-ji), dopo aver subito un incidente, si risveglia dal coma manifestando un’amnesia pressoché totale, tanto da non riconoscere perfino il marito Ji-hoon (Kim Kang-woo). Tornata a casa, Soo-jin comincia ad avere delle strane visioni che si rivelano premonitorie. Nonostante la dottoressa che l’ha in cura le spieghi che le sue sono probabilmente allucinazioni causate da possibili déjà vu, Soo-jin non ne è convinta. Inoltre, il comportamento sospetto del marito la induce a pensare che Ji-hoon le nasconda un terribile segreto che riguarda il suo incidente.

Titolo Originale
내일의 기억 (nae-il-eui gi-eok)
Genere
Thriller
Regia
Seo Yoo-min
Sceneggiatura
Kim Ryoo-hyun, Seo Yoo-min
Interpreti
Seo Ye-ji, Kim Kang-woo, Sung Hyuk, Park Sang-wook, Bae Yoo-ram, Kim Jong-goo, Bae Je-ki, Park Bom, Gong Yoo-rim, Kim Kang-hoon, Yeom Hye-ran, Kim Joo-ryung, Kim Wook, Jung Gi-sub
Corea del Sud, 2019, 99′

RECENSIONE CON SPOILER
Recalled è un thriller avvincente che utilizza il fantasy come specchietto per le allodole, e la memoria come fulcro su cui sviluppare i continui colpi di scena.
Eppure la regista Seo Yoo-min, qui alla sua prima prova dietro alla macchina da presa, fornisce fin da subito l’indizio che smonta l’ipotesi del paranormale. Ma intelligentemente svia subito l’attenzione dalla diagnosi della dottoressa, insistendo sulle visioni premonitorie. Solo in seguito scopriamo che quest’ultime in realtà sono allucinazioni dettate proprio dai déjà vu dei traumi subiti dalla protagonista. Soo-jin sa infatti che gli eventi mostrati dalle sue visioni accadranno, ma solo perché sono già accaduti.
La memoria, dapprima rimossa, poi confusa a livello spazio-temporale, e infine recuperata, plasma un intreccio che parte da supposizioni solide per arrivare poi a conclusioni inaspettate. Sebbene Soo-jin sia stata effettivamente vittima di abusi da parte del marito e abbia davvero scalato colline insieme ad un altro, la memoria le consente solo alla fine di discernere chi l’ama per salvarla da chi vuole ucciderla perché accecato dalla gelosia.
Nell’epilogo dunque tutti i pezzi del puzzle, sparsi in maniera certosina, si ricompongono. Come ad esempio il motivo per cui siano abitati degli appartamenti in svendita, o come mai lo sposo nella foto di matrimonio posi dal lato sbagliato. O come ancora, perché il protagonista non possa dire alla moglie di poterla amare.
Superficiale invece la scelta di far interagire Soo-jin con il suo passato (sono ricordi, non viaggi temporali), che per quanto sia indispensabile ai fini del colpa di scena, perde di senso con la rivelazione finale.
Pubblicato il 26/05/2021 da KoreanWorld.it
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