


Please Don’t Save Me è la storia di Seon-yoo (Jo Seo-yeon), appena trasferitasi in un’altra città insieme alla madre Na-hee (Yang So-min), in seguito al suicidio del padre. Mentre Na-hee lavora tutto il giorno, anche per saldare il debito contratto con la sua amica In-kyeong (Lee Seon-hee), Seon-yoo si ambienta a fatica nella nuova scuola. Solo Jeong-gook (Choi Ro-woon), un compagno di classe di Seon-yoo, cerca di rompere il muro che la ragazza ha eretto per non sentirsi ferita.

Titolo Originale
기방도령 (gi-bang-do-ryeong)
Genere
Drammatico
Regia e Sceneggiatura
Jung Yeon-kyung
Interpreti
Jo Seo-yeon, Choi Ro-woon, Yang So-min, Kim Sun-hwa, Lee Hwi-jong, Lee Seon-hee
Corea del Sud, 2019, 97′

Please Don’t Save Me, esordio della regista Jung Yeon-kyung, ritrae una preadolescenza che subisce la disattenzione di un mondo degli adulti sopraffatto da logiche dell’economia disumanizzanti.
Come ad esempio nel caso del padre di Jeong-gook, che non si vede mai, quasi a voler simboleggiare un’assenza sacrificata sull’altare del dio denaro. Ma quasi tutti gli adulti che circondano Seon-yoo sono intrappolati in una gabbia di prestiti e debiti che disintegra i rapporti sociali.
A cominciare dal padre, suicidatosi per via di un debito insaldabile. La sua decisione dà il via ad un effetto domino che si ripercuote sulla situazione economica del resto dei personaggi. Innanzitutto Na-hee è costretta a trasferirsi con la figlia in un piccolo appartamento dall’affitto più economico. Inoltre deve sgobbare dalla mattina alla sera prodigandosi in innumerevoli lavori umili che nasconde alla figlia, la quale impara, a sua volta, a celare il suo dolore di fronte ai suoi compagni di classe, per timore di sentirsi bullizzata, compatita, o ancora peggio, un peso. Emblematica, da questo punto di vista, la sua reazione alla sfuriata degli amici di Jeong-gook, per i quali il rapporto del ragazzo con Seon-yoo ruba tempo alla loro amicizia.
Il debito del padre ricade quindi sulla madre, che per far fronte alle conseguenti necessità è costretta a chiedere in prestito soldi a un’amica.
Ma quest’ultima si trova nella spiacevole situazione di dover riscuotere il debito per far fronte ai costi dell’operazione chirurgica della madre, altrimenti quest’ultima morirebbe. E commuove il suo conflitto interiore tra comprensione delle problematiche di un’amica in difficoltà e la necessità di salvare la propria madre, simboleggiate da un anello accettato a malincuore da Na-hee e qualche banconota elargita a Seon-yoo.
Anche la proprietaria dell’emporio, verso la quale Seon-yoo si reca per riscuotere un presunto debito, si mostra generosa e empatica verso la giovane ragazza. L’unico personaggio che manifesta un’egoistica noncuranza per i sentimenti di Seon-yoo è la nonna. Costei è preoccupata solo di ricevere i soldi dell’assicurazione previsti per la morte del figlio. Non a caso, è lei la causa del chiudersi a riccio di Seon-yoo dopo un’iniziale apertura al mondo dovuta a Jeong-gook.
Quest’ultimo, tanto ingenuo e stupido quanto saggio e empatico, riesce a salvare Seon-yoo pur rispettando la diffidenza della ragazza e la sua volontà di non essere salvata.
E la salva non tanto nell’improbabile inseguimento finale (dove poi fallisce nell’impresa), ma più che altro in vari momenti significativi. Come ad esempio quando offre l’ombrello a Seon-yoo senza condividerlo, o quando l’accompagna facendo finta di percorrere casualmente la sua stessa strada.
Nonostante il tema affrontato lucidamente e le buone prove attoriali, soprattutto della giovane Jo Seo-yeon, a far storcere in naso sono alcune scelte approssimative nella sceneggiatura. Pare infatti affrettata e poco convincente la scelta finale della madre, quasi “telefonata” da un evento simile annunciato dal telegiornale.
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Pubblicato il 27/05/2021 da KoreanWorld.it
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