


In The 8th Night l’antropologo Kim Joon-cheol (Choi Jin-ho) scopre nel 2005 un’urna al confine tra India e Pakistan. La leggenda del sutra del diamante racconta che all’interno della reliquia vi sia l’occhio rosso di un demone capace di collegare la terra agli inferi. 2500 anni prima, il Buddha aveva estirpato la fonte del potere del demone, ovvero i suoi occhi (uno rosso e uno nero). In seguito li aveva rinchiusi in due urne, collocate una ad oriente e l’atra a occidente. Purtroppo la scoperta di Joon-cheol viene screditata dalla comunità scientifica. 14 anni dopo, l’antropologo decide di aprire l’urna per dimostrare al mondo la validità delle sue teorie. Ma dall’urna esce fuori l’occhio rosso, deciso ad unirsi a quello nero, custodito dal monaco Ha-jeong (Lee Eol) a Buk-san.
Dopo essersi impossessato di Joon-cheol, l’occhio rosso deve transitare nel corpo di altre sei persone prima di ricongiungersi con l’occhio nero. Prima di morire, Ha-jeong affida al giovane monaco Cheong-seok (Nam Da-reum) il compito di rintracciare l’ex monaco Seon-hwa (Lee Sung-min). Costui deve uccidere la sciamana vergine Ae-ran (Kim Yoo-jung), prima che diventi l’ultimo ospite dell’occhio rosso. Ma a rendere l’impresa di Seon-hwa ancor più complicata ci pensa il detective Ho-tae (Park Hae-joon), che indaga insieme al suo collega Dong-jin (Kim Dong-young) sulle misteriose morti degli ospiti dell’occhio rosso.

Titolo Originale
제8일의 밤 (je-8-il-eui bam)
Genere
Fantasy, Thriller, Horror
Regia
Kim Tae-hyung
Interpreti
Lee Sung-min, Park Hae-joon, Kim Yoo-jung, Nam Da-reum, Choi Jin-ho, Kim Dong-young, Lee Eol, Kim Han-sol, Hwang Ji-ah, Park Se-hyun
Corea del Sud, 2021, 115′

Esordisce su Netflix l’opera prima di Kim Tae-hyung, un horror-thriller che dialoga col soprannaturale e la religione buddista.
Come specificato da Seon-hwa/Jin-soo verso la fine, l’ansia e il tormento, simboleggiati rispettivamente dall’occhio nero e dall’occhio rosso, sono quei due esseri informi che se uniti aprono le porte dell’inferno. Un inferno che si ripropone ciclicamente (da notare come il verticale 8 sia in orizzontale il simbolo dell’infinito), a meno che si riesca a superare tali sofferenze toccando il fondo, distaccandosi dalla vita e raggiungendo il nirvana.
Ed è proprio ciò che accade a Seon-hwa, liberatosi dal suo tormento dopo essersi sacrificato per il figlio della donna che ha distrutto la sua vita. Mentre l’ansia acceca il detective, che diffida dell’ignoto. Nonostante la singolarità degli omicidi, infatti Ho-tae cerca di razionalizzare ciò che non riesce ad accettare, e si lascia divorare e abbindolare da un senso di colpa già perdonato.
Tutti i personaggi che costellano The 8th Night sono a loro modo imprigionati in un karma di cui su nutre il demone. A cominciare dai 7 ospiti, iscritti a un corso di meditazione per individui con manie suicide. Mentre Ae-ran, che già ha un passato tormentato, è incatenata all’amore verso l’unico individuo che ha saputo offrirglielo. L’unico che può liberare la sua anima è Cheong-seok/Jeong-hun, un ragazzo ingenuo e innocente, non ancora traviato dall’ansia e dal tormento, e che può quindi riuscire nel compito che il suo mentore non è più capace di portare avanti, ovvero far ascendere le anime in cielo.
Curiosa la scelta iniziale di non far parlare i due protagonisti, l’uno obbligato da un voto di silenzio e l’altro semplicemente chiuso alle relazioni sociali. Una dinamica da film muto che si estingue non appena i due protagonisti entrano in confidenza. Mentre è un po’ confusa la dinamica dell’ultima possessione, che coinvolge un personaggio con motivazioni abbastanza pretestuose.
Pubblicato il 04/07/2021 da KoreanWorld.it
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