

In Short Vacation Si-yeon è una studentessa delle medie appena trasferitasi in una nuova scuola dove entra a far parte del club di fotografia, frequentato da altre tre alunne. Prima delle vacanze, il maestro consegna loro quattro macchine fotografiche analogiche. Il loro compito consisterà nello scattare fotografie che abbiano come tema la fine del mondo. Si-yeon suggerisce al resto de gruppo di prendere la metropolitana e scendere a Sinchang, l’ultima stazione della linea 1 della metropolitana di Seul. Arrivate a destinazione, le quattro amiche cominciano a scattare foto alla stazione dove pensano si fermino i treni. Ma, non soddisfatte, si recano presso la vecchia stazione di Sinchang, perdendosi in territori sconosciuti, discorrendo delle loro vite e scattando foto.

Titolo Originale
종착역 (jong-chak-yeok)
Genere
Avventura, Road Movie, Coming of Age
Regia
Kwon Min-pyo, Seo Han-sol
Interpreti
Seol Si-yeon, Bae Yeon-woo, Park So-jeong, Han Song-hee, Kang Suk-won, Na Do-yool
Corea del Sud, 2020, 79′

Short Vacation degli esordienti Kwon Min-pyo e Seo Han-sol è un road movie-coming of age nella misura in cui le quattro protagoniste escono dall’alveo familiare per addentrarsi nell’ignoto.
Tutte le protagoniste vivono un periodo di transizione dalle elementari alle medie che vivono ognuna con i propri tempi, da cui derivano diverse consapevolezze. C’è infatti chi studia a un livello superiore, e chi non riesce ancora a tenere il passo o si comporta ancora come un’alunna delle elementari. Inoltre condividono tutte esperienze tipiche del passaggio all’età adulta. Come ad esempio i primi amori, o la perdita dei nonni, punto di riferimento nell’infanzia.
La fine del mondo rappresenta dunque per loro quelle colonne d’ercole al di là delle quali il loro immaginario di infanti non autosufficienti non può spingersi oltre. Al di là di Sinchang vi sono solo zone rurali quasi disabitate e binari morti, ma il viaggio in sé le fa crescere. Perdono un telefono ma lo ritrovano, trovano riparo dalla pioggia, e pernottano in un centro anziani non presidiato senza mai perdersi d’animo.
Curiosa la scelta di far scattare fotografie con macchine analogiche a una generazione nata con le fotocamere digitali incorporate negli smartphone. Dopotutto lo stesso club di fotografia ha talmente poco senso che le ragazze passano il tempo a fare cineforum, anziché a sviluppare foto. Ma la fotografia analogica ha comunque un fascino particolare, poiché immortala con la sua pellicola vintage un attimo e una fine del mondo consegnati al passato.
Le musiche completamente assenti e i dialoghi spontanei rendono il film iperrealista ma anche monotono. E forse breve non doveva essere solo la vacanza, ma anche il taglio di un lungometraggio più efficace come corto.
Pubblicato il 14/08/2021 da KoreanWorld.it
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